CATANIA – “L’amministrazione comunale sta installando altre stazioni radio base per il 5G free“, a lanciare l’allarme è Angela Cerri, presidente del Comitato Cittadino Vulcania.
La presidente, contattata dalla redazione di NewSicilia.it, racconta che “nonostante il consiglio comunale abbia approvato a maggioranza lo stop 5G“, l’amministrazione etnea starebbe ugualmente procedendo all’installazione, per la città di Catania, di ulteriori stazioni radio base dedicate alla discussa tecnologia.
“L’Amministrazione comunale di Catania sta sottovalutato la questione nell’interesse generale, senza guardare alle generazioni future e di adoperarsi fattivamente e con tempestività per intraprendere le giuste precauzioni sull’individuazione dei luoghi della mappa delle installazioni degli hotspot wifi nella città di Catania. Si riconosce il problema dell’elettrosensibilità non solo per l’impatto economico e sociale ma anche soprattutto sanitario. Anche se ci troviamo davanti a una legislazione nazionale favorevole ai gestori e che lascia poco spazio alla regolamentazione da parte delle amministrazioni locali crediamo che un lavoro condiviso di politica e cittadini sarà in grado di opporre validi strumenti normativi all’attuale strapotere dei gestori. Un segno, questo, che conferma che sul tema dei diritti vi sono obiettivi comuni e condivisi“.
E ancora: “Il comitato continuerà ad operare in difesa dei diritti di ogni cittadino, promuovendo una corretta informazione atta a sensibilizzare e diffondere dati aggiornati al pubblico e richiede all’Amministrazione di prevedere un piano di informazione serio e puntuale, anche con incontri pubblici, che consentano la comprensione dell’impatto sulla salute dell’elettrosmog, oltre ad operare coscientemente secondo il principio di precauzione del danno (art.32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e art.3‐ter del D.L. n 152/06) al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibile per i cittadini, ad imporre a tutte le attività da cui possano originare emissioni inquinanti l’adozione delle migliori tecnologie disponibili, nonché ad assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione; nonché ad astenersi per il futuro dall’autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove attività che possano condurre ad un aggravamento delle lamentate condizioni di insalubrità ambientale. Per non ritrovarci nel 2020 come cavie umane immerse come in un gigantesco forno a microonde a cielo aperto, lanciamo forte questo appello: moratoria per il 5G, si applichi il principio di precauzione!”.
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