PALERMO – Dopo l’esposto depositato nei giorni scorsi contro l’ANAS, quale concessionario per la gestione e manutenzione dell’A19 e quindi responsabile della mancata manutenzione dell’autostrada Palermo-Catania, che ha determinato, da ultimo, i gravi disagi per l’uscita obbligatoria al bivio Resuttano, Codacons e “Comitato Utenti Vittime Autostrade Siciliane” depositano un nuovo esposto alle Procure della Repubblica di Palermo, Catania, Termini Imerese, Enna e Caltanissetta.
A finire adesso sul tavolo dei Procuratori della Repubblica il servizio della trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” che documenta lo stato di abbandono della principale autostrada siciliana. Sotto i riflettori i cantieri “lumaca” in Sicilia.
Il caso del viadotto Himera dell’autostrada Palermo-Catania che nel 2015 è stato investito da una frana ed ha ceduto, secondo il Codacons, è emblematico. Per i ritardi e le omissioni che hanno portato al cedimento del viadotto c’è un processo in corso in cui come parte civile costituita il Codacons cercherà di apportare il proprio contributo all’accertamento delle responsabilità, a difesa dei cittadini siciliani. Tuttavia, dal 2015 e per tre anni si è registrata la totale assenza di lavori per la ricostruzione del viadotto. L’Anas nel maggio 2018 finalmente sembrava avesse iniziato i lavori ma il cantiere si è fermato perché il progetto era sbagliato.
La chiusura dei lavori era prevista per settembre 2019 ma di una fine dei lavori oggi non si vede neanche l’ombra. Per gli automobilisti e autotrasportatori siciliani si tratta di un calvario senza fine. Infine il Codacons afferma che non possono essere sottaciute le responsabilità politiche dei vari governi che si sono succeduti per la colpevole mancata attuazione dell’art. 38 dello Statuto Siciliano e la mancata applicazione del principio di perequazione infrastrutturale che ha privato la Sicilia delle risorse economiche necessarie.
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