PALERMO – Un nuovo infortunio sul lavoro ma stavolta ai danni di una dipendente con gravi disabilità. La donna, infatti, è caduta mentre si trovava in bagno dopo un improvviso “black out“.
L’incidente è avvenuto il 31 ottobre a Palermo, all’interno degli uffici del Ministero dell’Economia e Finanze di piazza Marina e, come spiegano i legali della donna, il problema concernerebbe la dimenticanza nell’aver modificato il temporizzatore delle luci, lasciando improvvisamente la donna al buio.
Quest’ultima, poi, nel tentativo di cercare e recuperare le stampelle, è caduta rovinosamente per terra, fratturandosi il femore.
La successiva giustificazione per l’interruzione improvvisa della luce sarebbe che con il cambio dell’ora, dalla legale alla solare, dal 25 al 31 ottobre ancora non era stato regolato il temporizzatore e pertanto la luce si è spenta un’ora prima del previsto, alle 18 anziché alle 19. Ma non solo, un altro grande problema era l’assenza di illuminazione di emergenza nell’antibagno che, così, ha lasciato la donna totalmente al buio e l’unica luce che filtrava era quella del corridoio.
La donna, affetta da poliomielite, dopo essere caduta, ha iniziato a urlare, venendo poi immediatamente soccorsa da due colleghi che si trovavano nel piano. All’arrivo dei sanitari del 118, però, i problemi non sono terminati, infatti la sedia ergonomica dell’amministrazione era con le ruote bloccate e la pedana per disabili altrettanto bloccata. Gli operatori sono stati costretti a portare di peso fino all’ambulanza la donna.
La dipendente è stata portata all’ospedale Buccheri La Ferla dove le è stata diagnostica una frattura transtrocanterica sinistra del femore, con una prognosi di dieci giorni. La paziente, però, dopo aver valutato la tempistica dell’intervento, ha deciso di affrontare ben venti ore di viaggio con un’ambulanza privata, a proprie spese, per raggiungere l’ospedale di Rovereto (Trento), all’avanguardia per l’Ortopedia e la Traumatologia dove poi è stato constatato che la frattura era ben più grave, era una di tipo ertrocanterico con frammenti scomposti, per una prognosi di almeno 30 giorni e la necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico.
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