Omicidio Loris, la Cassazione deposita la sentenza: “Condanna a 30 anni legittima per Veronica Panarello”

Omicidio Loris, la Cassazione deposita la sentenza: “Condanna a 30 anni legittima per Veronica Panarello”

CATANIA – Probabile ultimo step nel caso dell’omicidio del piccolo Loris Andrea Stival: la madre Veronica Panarello non ha diritto ad alcuna attenuante. La sua condotta è stata definita “lucida e cosciente“.

La tragedia è avvenuta nel 2014 a Santa Croce Camerina ed è stata accusata proprio la madre Veronica Panarello. I giudici l’hanno condannata a 30 anni di reclusione e la Cassazione ha stabilito che tale accusa è legittima. La Suprema Corte, infatti, ha dichiarato inammissibile, il 21 novembre 2019, il ricorso della Panarello contro la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Catania del luglio 2018.

Nella sentenza della Cassazione depositata oggi si può leggere: “Veronica Panarello non versava in stato confusionale, come la stessa ha cercato di far credere, ma al contrario era perfettamente cosciente e orientata nell’attività di eliminazione delle tracce del commesso reato e di depistaggio delle indagini“.

Ancora: “Nessuna amnesia dissociativa, la condotta posta in essere dall’imputata subito dopo l’omicidio del figlio risulta lucidamente finalizzata al depistaggio delle indagini che sarebbero inevitabilmente seguite una volta scoperta la morte del bambino, con la immediata risoluzione di disfarsi del cadavere del figlio buttandolo in un canale in una contrada periferica, con la simulazione di una violenza sessuale ai danni del piccolo, con il disfacimento degli oggetti adoperati per commettere il delitto o comunque a esso riconducibili“.