CATANIA – Il giudice per l’udienza preliminare di Catania ha condannato a 20 anni reclusione il rumeno Lucian Milea per il reato di riduzione in schiavitù e associazione a delinquere, tratta di esseri umani – fra cui anche dei minori – e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione, anche di minori. Per questi stessi reati sono state condannate Monica Iordan a 17 anni e 8 mesi e Alice Oprea a 10 anni.
I tre condannati erano stati messi in stato di fermo nel giugno 2018.
Le indagini della Squadra Mobile di Ragusa, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, hanno rivelato che la banda di cui facevano parte, i “boschetari“, in italiano i “senza tetto”, reclutava connazionali in estremo stato di bisogno – analfabeti e in particolare condizione di vulnerabilità – in Romania per poi trasferirli in Italia e inserirli nel campo del lavoro agricolo.
Le vittime venivano attirate con la promessa di una occupazione e di una sistemazione abitativa dignitosa, ma si trovavano poi in una situazione di vera e propria schiavitù: oltre a non percepire nessuna somma di denaro per il lavoro prestato, venivano sottratti loro i documenti di identità e venivano mantenute in una condizione di totale isolamento rendendo impossibile un ritorno al paese di origine perché in assenza di documenti e di denaro per pagare il viaggio nessuno avrebbe potuto lasciare l’Italia.
Le indagini della Squadra Mobile di Ragusa erano partite in seguito alla denuncia di un romeno che si era presentato alla Questura di Ragusa alla fine di settembre 2017.
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