“Tondicello della Playa”, chiosco e centro scommesse depositi della droga dei Cappello: i DETTAGLI dell’operazione “Piazza pulita”

“Tondicello della Playa”, chiosco e centro scommesse depositi della droga dei Cappello: i DETTAGLI dell’operazione “Piazza pulita”

CATANIA – Circa 250 cessioni di sostanza stupefacente al giorno e 2 turni per la piazza di spaccio che era stata creata dai sodalizi del clan Cappello-Carateddi al “Tondicello della Playa“, vale a dire in piazza Caduti del Mare. Oggi la Polizia di Stato ha sgominato il gruppo criminale mettendo a segno 23 arresti.

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta in Procura, gli inquirenti hanno reso noto nel dettaglio come si svolgeva l’attività della banda.

Durante l’attività di spaccio il gruppo criminale, al fine di scongiurare i controlli di polizia, oltre a servirsi di un sistema di sorveglianza ben congegnato attraverso il controllo dei punti nevralgici della piazza, utilizzava diversi luoghi per occultare le sostanze stupefacenti; in particolare la cocaina veniva occultata, in parte, nel chiosco Belvedere in via Della Concordia n.20, mentre la marijuana veniva in parte occultata all’interno dell’agenzia di scommesse Redstore in via Della Concordia n.24, nonché, in parte, nelle aiuole antistanti ai due esercizi commerciali e in alcuni ruderi ubicati in via Fiducia, prossima agli esercizi commerciali sopra menzionati e completamente controllata dai sodali. Inoltre, a seguito di alcuni sequestri di sostanza stupefacente effettuati dalla Polizia di Stato nei luoghi teatro di spaccio, i sodali decidevano di utilizzare le abitazioni di Maria Grillo, Davide Strano e Agatino Strano (questi ultimi due già in regime di arresti domiciliari per altra causa) quale luogo di custodia della sostanza stupefacente, approvvigionandosi dello stupefacente in singole dosi.

Pertanto la Procura Distrettuale Antimafia ha disposto, altresì, il sequestro penale preventivo del chiosco Belvedere e dell’agenzia di scommesse Redstore i cui gestori sono stati arrestati, poiché ritenuti membri dell’associazione criminale. In particolare, il chiosco Belvedere, è intestato alla moglie di Nunzio La Torre, ritenuto. quest’ultimo, il capo dell’associazione criminale che gestiva la “piazza di spaccio”, nell’ambito del clan mafioso Cappello – Bonaccorsi di cui Nunzio La Torre si ritiene essere membro, avendo fra l’altro corrisposto costantemente e almeno dal 2010 al clan una somma mensile oscillante dai 2mila agli 8mila euro, destinata prevalentemente al mantenimento dei sodali in carcere, con particolare riguardo a quelli che storicamente hanno rivestito al suo interno un ruolo apicale, come Ignazio Bonaccorsi u carateddu.



L’esercizio commerciale “Redstore” era gestito da Michael Lazzara il quale, anche in orari notturni e quando l’esercizio commerciale era chiuso al pubblico, consentiva l’accesso di alcuni sodali all’interno dello stesso al fine di prelevare le dosi destinate allo smercio, alcune delle quali cedute anche dal balconcino dello stesso Redstore in favore di alcuni acquirenti.

I proventi illeciti della “piazza di spaccio” oscillavano tra i 7mila e gli 8mila euro giornalieri. Durante l’attività di indagine, gli investigatori sono riusciti a piazzare videocamere all’interno della piazza di spaccio riprendendo. per circa 5 mesi, il fiorente traffico di stupefacenti e ottenendo prove certe in ordine alla responsabilità delle persone indagate, è stata altresì accertato come l’attività criminosa in questione venisse espletata sia con l’ausilio di minori che ai danni di minori, disponendosi di immagini che testimoniano anche la cessione di sostanza stupefacente a soggetti sicuramente infradiciottenni. I tempi di intervento sono stati particolarmente brevi in attuazione di un consolidato protocollo di indagini seguito dalla Direzione Distrettuale Antimafia per contrastare il fenomeno delle piazze di spaccio a Catania, dove si consideri che le attività di videoripresa sono state concluse nel febbraio 2019 e che ulteriori riscontri all’illecita attività illecita sono stati acquisiti sino al novembre 2019.

Giova rilevare come proprio in occasione di un recente controllo di polizia effettuato nella piazza del “Tondicello della Playa” nei confronti di Francesco Emanuel Grillo, Sebastiano La Torre, Maria Grillo (questi ultimi tratti in arresto nella presente indagine), Nicolò Zagame (quest’ultimo genero di Sebastiano Lo Giudice, capo storico del Clan Cappello-Carateddi oggi detenuto al regime di cui all’art. 41 bis 0.P.), unitamente a un elevato numero di altri soggetti presenti sul territorio, abbiano posto in essere una gravissima condotta di violenza e resistenza a pubblico ufficiale trasmodata peraltro nel tentato omicidio di un poliziotto, in relazione al quale, in data 3 dicembre 2019, l’Ufficio di Procura ha emesso un decreto di fermo a carico di Sebastiano La Torre per il reato di tentato omicidio, nonché ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari di Catania, l’applicazione di misure cautelari nei confronti di Rosaria Di Domenico (moglie di Nunzio La Torre), Maria Grillo, Nicolò Zagame e Michael La Torre (quest’ultimo fratello di Sebastiano La Torre), per i reati di lesioni personali, violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, in quanto commessa da numerose persone che hanno accerchiato gli operatori di polizia.

Fonte foto: Google Maps