Caporalato e lavoratori in nero: attività sospesa per 4 aziende, 2 titolari denunciati

Caporalato e lavoratori in nero: attività sospesa per 4 aziende, 2 titolari denunciati

SIRACUSA – A conclusione dell’attività ispettiva intrapresa nelle scorse 2 settimane, con il supporto dei militari del comando provinciale di Siracusa e d’intesa con il dirigente dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Siracusa, i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro hanno eseguito 16 accessi ispettivi in altrettante aziende operanti nei settori edile e ristorazione e in alcuni esercizi commerciali, al fine di arginare il dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

A seguito dei controlli operati tra i comuni di Siracusa, Lentini, Carlentini, Pachino e Augusta, sono state esaminate 64 posizioni lavorative, di cui 25 sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo. Sono stati inoltri individuati 13 lavoratori in nero, nel corso dei controlli in cantieri edili, ristoranti, ed esercizi pubblici.

Nei confronti dei titolari delle 4 aziende suddette è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro. Nei confronti di un datore di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per aver occupato alle proprie dipendenze personale extracomunitario privo di permesso di soggiorno, inoltre  3 lavoratori extracomunitari sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Siracusa per non aver osservato il provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto.

Nei confronti di un titolare di impresa, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per avere utilizzato sistemi di videosorveglianza senza preventivo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Inoltre è stata disposta l’immediata cessazione del funzionamento degli impianti, in quanto consentivano il controllo a distanza dell’operato dei dipendenti.

Le sanzioni effettuate ammontano a più di 33mila euro.