Conoscenza della lingua inglese, Italia e Sicilia in fondo alle classifiche: un’incompetenza che costa cara

Conoscenza della lingua inglese, Italia e Sicilia in fondo alle classifiche: un’incompetenza che costa cara

CATANIA – L’inglese, da oramai più di 50 anni, è noto per essere la lingua delle relazioni internazionali e la sua conoscenza è diventata fondamentale, tanto da essere diventata, nelle scuole italiane e europee in generale, una materia obbligatoria.

Nonostante, però, gli italiani studino per almeno circa 13 anni della loro vita la lingua inglese, il Bel Paese si posiziona in fondo alla classifica europea concernente le competenze sulla lingua anglosassone, arrivando a essere ultimi tra gli Stati dell’Unione Europea. Per quanto concerne la graduatoria internazionale ci classifichiamo a metà classifica con un livello di conoscenze considerato medio.

Anche la nostra regione, in una classifica nazionale, è negli ultimi posti, 17esima per la precisione: alle nostre spalle Basilicata, Molise, Puglia e Calabria. Una “incompetenza” che rischia di costarci caro sia all’interno del mercato del lavoro, sia all’interno delle aziende. Infatti, come riportano gli esperti, una piccola-media impresa che ha carenze a livello di internazionalizzazione tra i suoi addetti guadagna tra il 15% e il 17% in meno rispetto alle concorrenti. L’inglese, così, diventa un elemento chiave per poter rimanere competitivi in un mercato che, giorno per giorno, è sempre più globalizzato e concorrenziale.

A domandarsi cosa comporti queste importanti carenze in materia di conoscenze della lingua inglese sono in molti. Nel mondo accademico vi sono 2 scuole di pensiero: La prima pone come causa le scarse conoscenze dei docenti causate dal fatto che, in alcuni casi, non abbiano possibilità di fare un’ulteriore formazione e aggiornamenti; il secondo macrogruppo incolpa un metodo di studio legato più alle conoscenze grammaticali e teoriche che a quelle pratiche.

Secondo i dati rilevati nelle otto edizioni dell’EF Epi, è stato confermato che le donne parlano l’inglese meglio degli uomini, sia a livello globale che nella maggior parte dei Paesi, indipendentemente dalla regione, dalla ricchezza e dal livello di conoscenza complessivo.

Allora ci si dovrebbe chiedere come mai le donne abbiano ancora difficoltà nell’affermare i propri diritti quando hanno un plus in più rispetto al sesso maschile.

Immagine di repertorio