Spaccio e furti nelle serre: i DETTAGLI dell’operazione “Country Hide” – VIDEO

Spaccio e furti nelle serre: i DETTAGLI dell’operazione “Country Hide” – VIDEO

RAGUSA – Emergono nuovi dettagli dall’operazione “Country Hide” che ha interessato le zone rurali del ragusano dove i 10 arrestati odierni (di nazionalità italiana, albanese, tunisina e algerina e di un’età compresa tra i 20 e 60 anni) ritenevano, erroneamente, di poter agire indisturbati e lontano da controlli ed interferenze da parte delle Forze dell’Ordine.

Oltre 50 carabinieri della compagnia di Ragusa, supportati dai carabinieri “Cacciatori di Sicilia”, dalle unità cinofile e dal Nucleo Elicotteri, stanno conducendo un’operazione di polizia giudiziaria che ha permesso di ricostruire la rete e gli intrecci della criminalità iblea nel settore della vendita di sostanze stupefacenti.

Sin dai primi accertamenti sono stati individuati i luoghi principali in cui si concretizzavano lo smercio di sostanze stupefacenti e i furti nelle serre. Caratteristica in comune: la campagna. Aree estese di superficie di terreno aperto, fuori e lontano da centri urbani o da importanti centri abitati, a bassa densità di popolazione e dunque abitata per lo più da qualche comunità rurale, di difficile accesso da parte dei comuni mezzi di trasporto: queste le connotazioni ambientali scaltramente scelte dai gruppi operativi per prevenire interferenze da parte delle Forze dell’Ordine.

L’attività d’indagine ha consentito di accertare numerosissimi episodi di spaccio, per lo più avvenuti nelle zone rurali ma talvolta anche nel centro abitato. Gli stupefacenti sul mercato erano disparati: dalla marijuana all’hashish, sino ad arrivare alla cocaina e all’eroina. I contatti tra gli acquirenti e gli spacciatori avvenivano spesso attraverso un incontro diretto. L’acquirente dunque si recava direttamente presso i predetti luoghi di smercio per avanzare la richiesta di stupefacente ed ottenerlo immediatamente. Altre volte invece, per i “clienti di fiducia”, era lo spacciatore a effettuare la consegna “a domicilio”.

L’azione di contrasto dei carabinieri ha raggiunto il massimo livello il 9 febbraio 2019 quando sono stati trovati disseminati in nascondigli insospettabili (come sacchi contenente pagliericcio; sacchi colmi di rami tagliati; nel vano cabina del motore della piscina ecc.): 103 grammi di cocaina, 3 chili di hashish 2 chili di marijuana.

Inoltre, è stata rinvenuta un’importante somma di denaro, 6mila e 675 euro, la cui provenienza è apparsa sin da subito ingiustificata e quindi sequestrata in quanto ritenuta provento dell’attività illecita di spaccio di stupefacenti. Per quanto concerne invece i reati predatori, l’indagine ha consentito di addivenire ai responsabili di svariati furti ai danni di aziende agricole che avvenivano per lo più in arco serale/notturno e che riguardavano ortaggi in genere come: oltre 4.600 piantine di peperoni; 200 cassette di melanzane raccolte solo la mattina stessa dagli operai dell’azienda; consistente quantitativo di limoni e 250 chili di zucchine.