Fondi utilizzati per scopi personali, chiesta condanna per sei indagati dell’Ars: tra loro anche Pogliese

Fondi utilizzati per scopi personali, chiesta condanna per sei indagati dell’Ars: tra loro anche Pogliese

PALERMO – Emergono nuovi sviluppi nell’ambito del processo “Spese pazze”, che nel luglio di tre anni fa vide tra gli indagati ben tredici componenti dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Dopo l’assoluzione di Innocenzo Leontini, ex capogruppo del Popolo della Libertà, dall’accusa di peculato, lo scorso mese di giugno, il pubblico ministero di Palermo, Laura Siani, ha chiesto la condanna sempre per il reato di peculato per sei indagati.

Si tratta di Cataldo Fiorenza, per il quale sono stati chiesti 4 anni e 3 mesi; Giulia Adamo, per lei 3 anni e 9 mesi; Giambattista Buffardeci, per lui la condanna chiesta è di 3 anni; Rudi Maira, per il quale sono stati chiesti 3 anni e 6 mesi; così come per Livio Marrocco e per l’attuale sindaco di Catania, Salvo Pogliese, per il quale sono stati chiesti 4 anni e 3 mesi.



Il processo è partito da un’inchiesta del 2014, che vide coinvolte un’ottantina di persone tra deputati e impiegati dell’ente. L’accusa specifica è quella di aver utilizzato per scopi personali alcuni fondi che all’origine erano destinati all’attività istituzionale dei loro gruppi.

Nel prossimo mese di novembre ci saranno le due udienze dedicate alla difesa e in seguito verrà emessa la sentenza.

Immagine di repertorio