Gioco sul web “mamma e figlia” diventa follia: una siciliana e una veneta uccidono l’uomo che “intaccava” il loro rapporto

Gioco sul web “mamma e figlia” diventa follia: una siciliana e una veneta uccidono l’uomo che “intaccava” il loro rapporto

SIRACUSA –  Una storia che ha dell’incredibile, un omicidio che nasconde dietro dettagli a dir poco agghiaccianti e non ancora chiariti del tutto. Le protagoniste di questa storia sono due donne; Patrizia Armellin, 52enne di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso (Veneto), e Angelica Cormaci, 24enne originaria di Lentini, nel Siracusano.

Le due si sarebbero conosciute via web, attraverso un gioco online chiamato “Second Life“, dove si possono creare degli avatar con identità fittizie, con i quali vivere una vita virtuale. Patrizia e Angelica, all’interno del videogame avrebbero instaurato un rapporto madrefiglia.

La 52enne faceva la madre, mentre la 24enne impersonava una bimba di tre anni. Un rapporto che si sarebbe trasformato in un’ossessione, da virtuale a “patologico“. La ragazza siciliana, infatti, sarebbe andata a raggiungere la sua “mamma” al nord, per supportarla durante un periodo di convalescenza.

Assieme ad Armellin, però, viveva un uomo, Paolo Vaj, 57 anni e compagno della donna. Il 57enne sarebbe stato ucciso da “mamma e figlia” per futili motivi nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 luglio. Le due donne lo avrebbero prima bastonato e poi soffocato.

Ai carabinieri intervenuti quella notte nell’abitazione al civico 7 di via Cal dei Romani, a Vittorio Veneto, avrebbero confessato l’omicidio, dicendo che si sono difese da una presunta aggressione dell’uomo. Sono state arrestate per omicidio volontario in concorso e davanti al giudice per le indagini preliminari, durante l’udienza di convalida, hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.



La loro prima versione dei fatti non avrebbe comunque convinto gli inquirenti. Sembrerebbe, inoltre, che la furia omicida di Patrizia e Angelica sia scaturita da una lite tra la 52enne e il compagno. Paolo Vaj soffriva di problemi legati all’alcool e, in quel periodo, la sua auto sarebbe stata sequestrata per guida in stato di ebrezza. Avrebbe quindi chiesto alla sua compagna di accompagnarlo in un locale in centro. Ma lei non voleva.

Ne sarebbe nata una feroce lite, sfociata nell’omicidio. Ma dietro tale follia ci sarebbe molto di più. Come prima detto, tra Patrizia e Angelica si era creato un rapporto morboso, partito da un gioco online e arrivato sino alla vita reale. Questo, unito al fatto della convivenza tra “madre e figlia”, una casa popolata da tre disoccupati, di cui uno probabilmente alcolizzato, avrebbe portato le due donne a vedere Paolo Vaj come “di troppo“.

Una presenza in più, che intaccava il loro rapporto “quasi perfetto”. Come si legge nell’ordinanza di custodia inoltre, le due donne avrebbero sviluppato un tipo di morbosità tale da renderle pericolose. Potrebbero uccidere ancora, se qualcun altro interferisse nel loro legameesclusivo“. Attualmente, sono detenute nel carcere della Giudecca, a Venezia.

Fonte immagine Facebook