CATANIA – Un immobile non in buone condizioni affittato dal Comune a prezzi esorbitanti. È questa la denuncia del consigliere del Pd Niccolò Notarbartolo che, attraverso una ricca documentazione e una dettagliata interpellanza, ha sollevato un polverone (l’ennesimo dopo il “caso” dei cartelloni pubblicitari).
Notarbartolo rileva che “il Comune spenderà ben 6.666 euro al mese per affittare un immobile in via Manzoni, inadeguato e a canone fuori mercato, mentre molte strutture comunali restano abbandonate e a tante associazioni impegnate nel sociale vengono negati immobili inutilizzati”.
La vicenda risale allo scorso 12 dicembre quando è stato stipulato un contratto di locazione tra il Comune etneo e la società Imeservice che ha come amministratore Raffaella Tregua, vicedirettore del Quotidiano di Sicilia.
“L’immobile di 300 metri quadri – spiega Notarbartolo – in via Manzoni sarà destinato in parte a sede degli uffici della Direzione Risorse Umane – Politiche Giovanili mentre la restante parte verrà concessa al CNR in comodato gratuito e sarà destinata a sede del progetto nel settore delle Smart Cities and Communities”.
Ma il consigliere dem fa emergere le condizioni “capestro” del contratto che avrà un “canone di locazione complessivo concordato con la società privata proprietaria dell’immobile è di 480.000 euro in sei anni”.
“Attualmente l’importo annuale è di 80.000 euro – aggiunge Notarbartolo – quello mensile di 6.666,66 euro e il Comune si farà carico inoltre delle spese di registrazione del contratto pari a 1.200 euro”.
Il presidente della commissione lavori pubblici evidenzia, con una corposa documentazione fotografica, le condizioni “decisamente fatiscenti come ben sanno anche gli impiegati comunali che vi lavorano”.
“Tra l’altro, il progetto del CNR a cui è destinata una stanza attualmente inutilizzabile, dovrebbe concludersi il 15 aprile 2015 mentre il contratto di locazione scadrà il 31 dicembre 2020 – sottolinea ancora Notarbartolo – Pare inoltre che l’Amministrazione avesse stabilito che gli uffici delle Politiche Giovani avrebbero dovuto essere trasferiti in altri locali comunali, salvo poi preferire gli uffici dell’immobile di via Manzoni”.
Per il consigliere si tratta di un immobile dai prezzi fuori mercato: “Basta effettuare semplici indagini sulle riviste specializzate o sul web per notare che sul mercato immobiliare sono presenti offerte di immobili di dimensioni simili e condizioni migliori a prezzi più convenienti”.
Quindi ecco pronto un esposto alla Corte dei Conti: “Si tratta a mio avviso di un cattivo utilizzo del denaro pubblico. Mentre in tante altre grandi città italiane, da Torino a Milano, si sperimentano modelli innovativi di gestione del patrimonio comunale, l’immobilismo dell’amministrazione cittadina etnea in questa materia sta conducendo ad un crescente degrado del patrimonio immobiliare ed al suo conseguente depauperamento”.
Il consigliere rileva l’abbandono di molti ex plessi scolastici (tra cui il Capponi Malerba a Picanello, Vitaliano Brancati a Librino, Padre Santo Di Guardo a San Giovanni Galermo, Livio Tempesta a San Cristoforo) ma anche del vecchio mercato ortofrutticolo a San Giuseppe La Rena.
“Credo sia inaccettabile – conclude Notarbartolo – la scelta di dare in comodato gratuito una porzione di questo immobile di via Manzoni ad un ente che ha ricevuto un cospicuo finanziamento e che teoricamente dovrebbe utilizzare i locali per poco più di tre mesi e al contempo negare immobili comunali inutilizzati alle tante associazioni impegnate in attività sociali o darli in locazione alle stesse associazioni sottraendo loro importanti risorse per il raggiungimento dei meritevoli scopi perseguiti”.