Violenza sessuale di gruppo ad Adrano: in tre fermano una coppia, aggredito il fidanzato

Violenza sessuale di gruppo ad Adrano: in tre fermano una coppia, aggredito il fidanzato

ADRANO – Nel pomeriggio dello scorso 13 luglio, la Polizia di Stato ha posto in stato di fermo tre  ragazzi, L. I. e C.N., entrambi di 24 anni, e il 21enne B.G., perché responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo.

I fatti hanno avuto inizio dopo una segnalazione fatta intorno alle ore 02,30 dello scorso 13 luglio nella sala operativa del commissariato di Adrano, nel Catanese, dove si comunicava un’aggressione in corso in via Cappuccini.

Gli agenti sono immediatamente intervenuti sul posto, identificando una coppia di fidanzati visibilmente scossi e impauriti, i quali hanno raccontato che poco prima, mentre stavano tornando a casa, sono stati bloccati da alcuni ragazzi a bordo di motorini che rivolgevano apprezzamenti volgari a sfondo sessuale alla ragazza.

I due fidanzati, impauriti, hanno cercato di allungare il passo per sfuggire ai molestatori solcando la parte centrale di una piazza e portandosi all’interno di un’area di servizio.

Il loro tentativo è risultato vano in quanto bloccati dai malfattori a bordo della loro moto e da un’ulteriore auto, con a bordo solo il conducente, il quale, con una scaltra manovra, ha favorito l’intento dei due, bloccando definitivamente i due fidanzati.

Il fidanzato della ragazza ha reagito frapponendosi tra il delinquente e la ragazza poiché quest’ultima  stava subendo ancora molestie ma, per tutta risposta, è stato aggredito e picchiato.

La reazione del ragazzo però è stata determinante in quanto il gruppetto si è allontanato definitivamente dal luogo, forse infastidito dalla reazione del fidanzato o dalla paura di una possibile segnalazione fatta da passanti.

Ancora in preda alla paura e allo sgomento, i due fidanzati hanno cercato riparo e hanno contattato la polizia.

Le indagini hanno consentito di acquisire chiari elementi di prova e di identificare i tre autori dell’aggressione. Uno di loro è rimasto nel carcere di piazza Lanza, a Catania, mentre gli altri due sono stati relegati ai domiciliari.

Immagine di repertorio