Casa in vendita e prestiti per la finta “amante” su Facebook, 3 arresti a Catania: NOMI e DETTAGLI

Casa in vendita e prestiti per la finta “amante” su Facebook, 3 arresti a Catania: NOMI e DETTAGLI

CATANIA – Su delega della Procura Distrettuale di Catania, la polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo etneo nei confronti di 3 persone indagate per estorsione e truffa aggravata in concorso.

In particolare, due uomini (Gianluca Malaponti, 32 anni, e Agatino Calogero, 33 anni) sono stati destinatari della misura in carcere e una donna (Maria Consolazione Leanza, 41 anni) posta agli arresti domiciliari.

Le indagini della polizia Postale di Catania traggono origine dalla denuncia di un uomo, adescato su Facebook oltre un anno fa dal profilo fake di un’avvenente donna, tale “Angela”, che lo ha attirato in una relazione sentimentale a distanza.

La finta innamorata, che dichiarava di essere residente in Germania ma di volersi trasferire in Sicilia, raccontava una storia di sofferenze e drammi familiari. Nel tempo, il legame era diventato sempre più forte e la vittima aveva versato in varie volte circa 300mila euro alla sua “fidanzata” per aiutarla nelle tante necessità, che questa evidenziava di continuo. Tutte le loro conversazioni avvenivano attraverso il servizio di messaggistica istantanea di Facebook Messenger o attraverso WhatsApp.

Lo scorso marzo, un sedicente avvocato ha contattato telefonicamente la vittima e lo ha avvertito di essere indagato in alcuni procedimenti penali esistenti nelle Procure di Roma e Catania, conseguenti alla fuga della “Angela” dalla Germania. Per tali fatti, se non avesse voluto essere condannato e arrestato, il denunciante avrebbe dovuto pagare multe per migliaia di euro.

Al fine di rendere credibile la minaccia, il finto avvocato ha inviato dei documenti falsificati del Tribunale di Roma.

La persona offesa, gravemente intimorita e in stato di perenne ansia, ha così iniziato a pagare oltre un centinaio di migliaia di euro in varie fasi. Alla fine, rimasto senza denaro, si è rifiutato di pagare l’ulteriore richiesta di circa 40mila euro e da lì sono partite una serie di minacce e pressioni da parte degli arrestati. Solo l’intervento di un familiare, che lo ha convinto a denunciare tutto alla polizia, ha evitato ulteriori conseguenze.

I proventi della truffa e dell’estorsione sono stati in tal modo oltre 440mila euro. Per far fronte alle numerose richieste, la vittima è stata costretta nel tempo a vendere un immobile di sua proprietà e a chiedere numerosi prestiti.

Le indagini della polizia postale sono consistite in intercettazioni, acquisizioni di dati informatici, appostamenti e perquisizioni.

Immagine di repertorio