Partito Democaos: Berretta risponde alle Sturmtruppen di Bianco

Partito Democaos: Berretta risponde alle Sturmtruppen di Bianco

CATANIA – Lo scontro, da qualche giorno, è esploso sulla stampa. I motivi di attrito, però, covavano sotto la brace da tempo. Il sindaco Enzo Bianco, il Pd etneo e la Cgil da un lato e il deputato nazionale Giuseppe Berretta dall’altro si stanno fronteggiando aspramente sui risultati raggiunti sino ad ora dall’amministrazione comunale e sui progetti futuri.

Dopo la risposta delle Sturmtruppen del primo cittadino a Berretta è arrivata la controreplica.

Questa saga, però, è utile alla città?

La dialettica all’interno di un partito è cosa buona e giusta, ma un partito di governo (nazionale e comunale a Catania) potrebbe – almeno all’esterno – mostrare una maggiore compattezza e lavare i panni sporchi in casa.

Il parlamentare dem, dalle colonne de La Sicilia, critica la risposta “per interposta persona alle critiche, ai dubbi, alle perplessità” sull’operato dell’amministrazione Bianco e avrebbe preferito un confronto – sempre a mezzo stampa – diretto con il sindaco.

Poi rintuzza sulle vicende del rito della Luce, dell’orchestra Falcone Borsellino, dei trasporti e dei quartieri.

“I capigruppo di maggioranza – ha affermato Berretta – mi ricordano che la campagna elettorale è finita. Mi limito a rassicurare il sindaco Bianco su questo punto: so benissimo che la campagna elettorale è finita e dico anche che purtroppo si vede”.

Stoccata anche sulla maggioranza, ballerina, in consiglio comunale. Berretta ricorda l’esito della vicenda del Pua, con una sostanziale sconfitta dell’amministrazione, e invita Bianco a coordinare meglio l’azione dei suoi capigruppo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il vice presidente vicario del consiglio Sebastiano Arcidiacono che afferma: “Ognuno giudichi come ritiene più opportuno le questioni politiche poste dall’onorevole Berretta sulle quali non entro nel merito perché a me sono sembrate per la gran parte strascichi di vicende interne al Pd e dunque di un partito della maggioranza che per la verità solo rare volte in aula ha mostrato la necessaria coesione per avere i titoli necessari per richiamare tutti alla coerenza e all’ortodossia”.

Arcidiacono invita i due contendenti a un confronto franco all’interno del Pd “senza che le tensioni si scarichino sulle vicende politico-amministrative di una città sull’orlo del collasso e stremata dalle tante emergenze”.

“Il sindaco Bianco per la sua lunga esperienza politica – aggiunge – sia egli stesso soggetto aggregante delle diverse sensibilità politiche della composita maggioranza che lo ha sostenuto alle elezioni. I catanesi, nella condizione in cui siamo, non possono tollerare che le istituzioni siano campo di battaglia, anche per interposta persona, di scontri interni a un partito”.

“In politica – conclude Arcidiacono – ciò che cambia le cose non sono le parole né le dichiarazioni compiacenti, ma le scelte amministrative che si dimostrano con la presenza e con il voto in Aula evitando che si aggravino le divaricazioni su temi programmatici fondamentali per la città che in questi mesi, più volte, purtroppo abbiamo dovuto registrare”.