CATANIA – È diventato un vero e proprio caso l’ospitata del cantante neomelodico paternese Leonardo Zappalà nella trasmissione “Realiti” di Raidue condotta dall’ex Iena Enrico Lucci. Il giovane, riferendosi a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i giudici uccisi dalla mafia nel 1992, ha usato parole sprezzanti che non sono passate inosservate né agli spettatori né alla stessa Commissione di Vigilanza del Servizio Pubblico.
“Non possiamo, nella maniera più assoluta, spendere i soldi dei contribuenti per vedere in trasmissioni Rai ospiti come Leonardo Zappalà che con strafottenza e ignoranza buttano fango sul nome e sulla memoria di Falcone e Borsellino. Pertanto questa mattina ho allertato la Rai in merito al contenuto, grave e imbarazzante, del programma Realiti“, commenta la deputata catanese del Movimento 5 Stelle, Maria Laura Paxia, membro della Commissione.
“Il cantante neomelodico, durante la trasmissione parlando di Falcone e Borsellino ha detto: ‘Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro’“, sottolinea Paxia. “Ritengo sia stato inopportuno invitare in trasmissione chi più volte si è vantato di essere nato lo stesso giorno di Al Capone e che si fa chiamare Scarface“.
“Il servizio pubblico non può addossarsi il rischio di far passare messaggi che denigrano istituzioni come Falcone e Borsellino. Inoltre durante la trasmissione è stato intervistato tale Niko Pandetta il quale ha ammesso di essersi finanziato il suo primo cd con i soldi di una rapina“.
“Per questa ragione, in qualità di membro di Vigilanza Rai, è stata mia premura inviare un quesito al Presidente e all’Amministratore Delegato Rai perché si intervenisse sul fatto in maniera incisiva e con piacere ho appreso dell’apertura dell’inchiesta interna come da me richiesto. Ora servono meno errori e più lavoro per i cittadini che pagano un servizio pubblico“, conclude Maria Laura Paxia.
Arriva nel frattempo la difesa del conduttore Enrico Lucci che prova a ridimensionare la portata della polemica. L’ex Iena, infatti, afferma di non aver portato in trasmissione un boss come Riina o Provenzano, ma di aver portato in tv soltanto un “pischello” di 19 anni in quanto fenomeno del web. Il conduttore, inoltre, precisa di aver fatto dire a Zappalà di non essere un mafioso.