L’estate è alle porte e con essa l’inevitabile innalzamento delle temperature. Spesso a soffrire maggiormente la bella stagione sono gli uomini che nei luoghi di lavoro devono lottare per avere il climatizzatore acceso.
Sembra, però, che la scelta delle donne non sia dettata solo da un semplice capriccio. Quando la temperatura è alta le signore avrebbero un rendimento più elevato. A dimostrarlo uno studio condotto in Germania, secondo il quale sentire freddo può incidere negativamente sulle prestazioni cognitive.
I ricercatori hanno coinvolto diversi gruppi di studenti di circa 24 anni, per un totale di più di 500 partecipanti. I ragazzi sono stati sottoposti a test di matematica, domande lessicali e compiti di logica mentre si trovavano in una stanza in cui la temperatura oscillava tra i 16° C e 32° C.
Man mano che l’ambiente si faceva più caldo, le donne rispondevano positivamente, al contrario degli uomini che hanno mostrato risultati migliori quando la temperatura era più bassa.
Questa perenne battaglia su come tenere il condizionatore non riguarda più solo una questione di comfort, ma è legata anche al rendimento sul lavoro. Per legge c’è uno standard di temperatura del termostato da rispettare. In Italia negli uffici non deve mai scendere sotto i 24° C.
In passato altre ricerche avevano dimostrato che le donne tendenzialmente preferiscono lavorare in un ambiente più caldo, ma ancora mai nessuno aveva studiato il rapporto tra i cambiamenti di temperatura e la differenza delle prestazioni cognitive nei due sessi.
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