PALERMO – Il rinvio al 29 maggio della udienza alla Corte Federale, che avrebbe dovuto prendere in esame il ricorso in appello del Palermo contro la retrocessione in Serie C, è l’ultimo tassello in ordine di tempo di una vicenda complicata che presenta tanti punti oscuri.
Innanzitutto la severità della pena ha suscitato tante perplessità come l’operato della Covisoc, che ha permesso il reiterarsi dei presunti reati addebitati alla società di Viale del Fante per 4 esercizi finanziari senza mettere in atto il dovuto controllo che le compete. In secondo luogo la retrocessione in serie C appare spropositata anche in considerazione che in analoghe circostanze in passato si sono adottate sanzioni di minore peso, come, a esempio, i 3 punti di penalizzazione inflitti al Chievo nella stagione appena ultimata.
E ancora causa sconcerto il mancato rinvio dei play-off in attesa della sentenza definitiva sul caso. Un comportamento completamente diverso era stato adottato nella scorsa stagione, quando gli stessi play-off erano stati rinviati di dieci giorni per conoscere la sorte definitiva del Bari.
Il fatto, inoltre, che la decisione sia stata presa dal consiglio di Lega di Serie B di cui fanno parte anche i presidenti del Perugia, della Salernitana e del Benevento, obiettivamente avvantaggiati dalla condanna del Palermo, accresce la rabbia dei tifosi e annebbia ancora di più i contorni della vicenda.
Il rinvio della udienza di martedì si è reso necessario per la rinuncia del presidente della Corte Federale di Appello, Sergio Santoro, che, indagato da gennaio per corruzione, non ha ritenuto di poter avere la serenità indispensabile in quel momento. Ma la domanda viene spontanea: quando si è deciso di respingere l’istanza del Palermo che chiedeva la sospensione dei play-off, il presidente Santoro era sereno?
Non si può sottacere anche il fatto che la giustizia ordinaria abbia con sentenza della Cassazione stabilito che la vicenda Mepal-Alyssa non sia stata fittizia. Può la giustizia sportiva martedì deliberare senza tenere conto di quanto sentenziato dalla giustizia ordinaria?
Con la partita che si disputerà stasera tra Benevento e Cittadella, che sancirà la prima squadra che andrà in finale, che succederà se, per assurdo, martedì dovesse esserci una sentenza di annullamento della retrocessione in Serie C ed il Palermo dovesse aver ricosciuto il diritto a disputare i play-off?
È ancora tanta la rabbia per i fatti di Frosinone, con il riconoscimento dei torti subiti dal Palermo, ma con l’impossibilità di porvi rimedio visto il troppo tempo trascorso. L’unica strada da percorrere in questa situazione per rendere giustizia al Palermo e ai suoi tifosi sarebbe quella del salvataggio in Serie A del Palermo per meriti sportivi. D’altra parte nel 2002 la Fiorentina con questo escamotage evitò l’iscrizione alla Serie D, partecipò per “meriti sportivi” al campionato di C2, che vinse, e, addirittura, sempre per “meriti sportivi, anziché disputare il campionato di C1, poté iscriversi direttamente al campionato di Serie B. I sogni non costano nulla, anche se il Palermo non è la Fiorentina.
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