PALERMO – Dopo il mezzo flop della missione romana del presidente Crocetta si cercano nuove soluzioni per l’emergenza rifiuti in Sicilia. Quest’oggi, nel corso di una conferenza stampa, il governatore ha illustrato la situazione isolana smentendo, tra l’altro, le voci riguardo i conti critici della Regione e attaccando pesantemente il governo nazionale.
Crocetta, dunque, non ci sta ad essere capro espiatorio e ha difeso il proprio operato alla guida della Sicilia: “In 20 mesi – ha detto – abbiamo fatto quello che i governi precedenti non avevano fatto in 5 anni. E siamo sicuri che anche nei prossimi anni avremo un dato simile per le entrate: i peggiori problemi del nostro bilancio arrivano dal passato e mi riferisco ai buchi di bilancio del 2011 e del 2012 che hanno creato un deficit di bilancio di circa tre miliardi di euro”.
Quindi il presidente ha affermato di “non accettare lezioni da Roma” e ha aggiunto che i dipendenti siciliani “guadagnano meno dei dipendenti delle altre regioni: da noi il tetto massimo è di 160 mila euro annui, nel Lazio è di 240 mila e in Campania è di 220 mila”.
Il politico gelese non si è tirato indietro nemmeno su un tema caldo come quello dei forestali. Ha rivendicato “un grande lavoro di spendig review” e ha evidenziato i minori trasferimenti statali, circa 1 miliardo e 200 mila euro in meno secondo il presidente.
Poi sul bilancio Crocetta corregge il tiro rispetto alle affermazioni dell’assessore Baccei: “Credo che ci sia una sottostima delle entrate visto che l’andamento delle entrate in Sicilia fra il 2013 e il 2014 non ha subito flessioni contrariamente a quanto si è detto in questi giorni.Nessuno parta dall’idea che partiamo dall’anno zero, il grosso del lavoro lo abbiamo già fatto in questi due anni. Alcune entrate possono essere migliorate, ed anche alcune spese ma la Sicilia ha le carte in regola. Non accetto allarmismi, richiami al commissariamento e così via”.
“Baccei parla così – ha aggiunto – perché non ha visto cosa c’era quando siamo arrivati. Io sono fiducioso. Da Roma fanno male i conti e quando parlo di Roma stavolta non parlo di Baccei. Noi ci presentiamo già con le carte in regola. Nel 2013 abbiamo tagliato 1 miliardo e 700 milioni di euro di spesa corrente e strutturata e ridotto il bilancio all’osso sin da subito”.
Poi un altro affondo sul governo nazionale: “Roma non può avere una doppia morale e pretendere la Sicilia così come non intende essere trattata dall’Unione europea. Renzi sa che i tagli della spesa pubblica non possono essere generici, ma devono essere valutati sui dati, ovvero considerando i punti in cui sono più necessari. Questo Renzi lo dice sempre a Bruxelles. E allora perché l’atteggiamento è opposto quando considera i dati economici siciliani?”.
Sull’emergenza rifiuti il presidente ha chiesto con urgenza i poteri da commissario e ha ipotizzato di portare, per qualche mese, i rifiuti indifferenziati all’estero. Ancora in Sicilia c’è una percentuale di differenziata irrisoria: “La differenziata non può essere ferma al 10% – ha affermato Crocetta – è una vergogna. C’è un sistema che va potenziato. Nella finanziaria metteremo una norma che sanziona la raccolta indifferenziata dei rifiuti: detassazione per i comuni con alte percentuali di differenziata, viceversa tassazione più salata per i comuni che non sono virtuosi nella gestione dei rifiuti. Poi ovviamente i comuni la faranno pagare ai cittadini, ma quei soldi li potremo utilizzare per incentivare sistemi nuovi e alternativi di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.