CATANIA – La stagione balneare 2019, in Sicilia, sta per cominciare. L’estate è ormai alle porte, le spiagge cominciano a riempirsi di gente e le responsabilità, per comuni e gestori di stazioni balneari, crescono di conseguenza. Quest’ultimo aspetto, oggi più che mai, visto il momento delicato per l’occupazione isolana, potrebbe diventare il nuovo trampolino di lancio verso un tanto agognato posto di lavoro.
Stiamo parlando dell’assistente bagnante, tra i molti meglio noto con il termine di bagnino. Una figura che, distaccata dall’immaginario comune, svolge compiti che toccano diversi ambiti: prevenzione dei bagnanti, cura dell’ambiente e, quindi, intervento per ogni tipo di necessità.
Ai nostri microfoni è intervenuto il Coordinatore Regionale della Federazione Italiana Nuoto (FIN) per la Sicilia, professore Vincenzo Malfitana, il quale ha toccato diversi aspetti dell’esperienza lavorativa (e della possibilità occupazionale) dell’assistente bagnante, alzando la prospettiva verso nuovi orizzonti futuri.
“La figura dell’assistente bagnante è, prima di tutto, professionale e fondamentale – dichiara Malfitana –. In questi anni è sempre stata sottovalutata, ignorando il fatto che sia importante anche in termini di protezione ambientale. L’assistente, infatti, controlla e segue tutto quello che i bagnanti fanno nella sua zona, ma fa anche rispettare le regole”.
Queste ultime sono, chiaramente, le ordinanze della Regione Siciliana e delle Capitanerie di Porto. “Definirei l’assistente bagnante anche come una ‘guardia ambientalista’: il suo ruolo, infatti, va oltre la semplice prevenzione, sopratutto in quelle che sono le spiagge libere, ovvero quelle non gestite da alcuna stazione balneare”.
Per legge, ogni spiaggia deve essere controllata da un bagnino, il quale ha il compito di far rispettare quanto detto sopra. Non è un caso, infatti, il messaggio che il professore Malfitana lancia direttamente al presidente Nello Musumeci: “In Sicilia, le coste non sono grandi ma ci sono. Sarebbe importante, dunque, prendere queste figure e farle diventare operative in tutte le spiagge, così come previsto dalla legge”.
L’obiettivo, quindi, è puntare sulla professionalità dei nuovi bagnini che, ad oggi, si identificano in giovani (in alcuni casi anche ex nuotatori) con importanti agilità acquatiche, molto migliorate rispetto al passato. “L’assistente bagnante fa parte della Protezione Civile – sottolinea Malfitana -. È preparato in materia di primo soccorso e, ad esempio, sa usare un defibrillatore: in altre parole, è una figura completa”.
Con il pieno rispetto delle ordinanze, che impongono un bagnino ogni 150 metri di spiaggia, inoltre, ci sarebbe più possibilità d’impiego. “La possibilità, in Sicilia, di lavorare dal primo di maggio al trenta di settembre esiste. Questo permetterebbe un controllo completo, oltre al fatto che legittimerebbe una figura professionale di grande importanza come quella dell’assistente bagnante”, conclude Malfitana.