GELA – Emilio Missuto, un imprenditore di Gela di 40 anni, in sciopero della fame da 79 giorni, oggi ha iniziato anche lo sciopero della sete.
Missuto, che per un sessantina di giorni, ha protestato dinanzi al Tribunale di Gela, da una quindicina di giorni ha spostato la sua protesta a Roma.
Da quando Missuto rifiuta il cibo, ha perso 29 chili.
L’imprenditore gelese sostiene di essere vittima della “malagiustizia” e che pur vantando un credito nei confronti dello Stato di un milione di euro, per lavori pubblici effettuati a Carbonia, è stato dichiarato fallito per il mancato pagamento di contributi e tasse per 37 mila euro.
“Protesto contro uno Stato – sostiene Missuto – che esige puntualità nel pagamento delle tasse ma lascia trascorrere anni per pagare i fornitori, riducendoli sul lastrico”.
Licenziati i suoi 50 dipendenti e ridotto “in condizioni di indigenza”, Missuto ha denunciato i ritardi e le presunte responsabilità della magistratura. “Adesso – ha concluso Missuto – mi accingo a trascorrere il Natale, in un ospedale della Capitale”.



