Violenza sessuale su nipotine minorenni: zio orco di 36 anni in manette

Violenza sessuale su nipotine minorenni: zio orco di 36 anni in manette

PALERMO – La Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Filippo Lo Presti, ha tratto in arresto un 36enne della provincia palermitana, incensurato, ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale.

Le indagini, condotte dai poliziotti della sezione “Reati in danno di minori e reati sessuali” della Squadra Mobile e coordinate dal sostituto procuratore Luisa Bettiol, del Pool diretto dal procuratore aggiunto, Annamaria Picozzi, specializzato nelle indagini sui reati di tale natura, riguardano una turpe vicenda di abusi reiterati negli anni in danno di tre piccole parenti dell’indagato, maturata nel contesto di una condivisione di spazi familiari, luogo normalmente deputato a proteggere bambini ed adolescenti e non certo ad esporli a pericoli di tale gravità e portata.

A fornire sostegno e protezione a una delle vittime degli abusi e a sollecitarne la denuncia alla Polizia di Stato è stata la cerchia degli amici intimi e una insegnante dell’istituto scolastico frequentato da una delle ragazzine abusate: alle adolescenti, amiche e compagne di classe, e all’insegnante la ragazzina aveva confidato il motivo del suo malessere legato alle malsane attenzioni dedicatele dal parente.



L’atteggiamento in ambito scolastico della ragazza aveva lanciato, nel corso del tempo, alcuni segnali indiretti di dolore e sofferenza, di cui le persone a lei più vicine hanno avuto agghiacciante percezione solo a confidenze avvenute: la ragazzina aveva, per esempio, deciso di non partecipare a una iniziativa in ambito scolastico sul tema delle violenza alle donne, probabilmente per evitare di rivivere l’afflizione degli abusi subiti.

Ma, questo suo atteggiamento aveva portato le compagne di classe ad affrontare il problema e a consigliarle di parlare con l’insegnante, elemento determinante per salvare la ragazza e le sue parenti dagli abusi subiti.

Le vittime sono state ascoltate da poliziotti, psicologi e magistrati e hanno reso un quadro esaustivo e credibile degli atteggiamenti molesti e aggressivi del parente. L’uomo è stato, quindi arrestato e rinchiuso nel carcere “Lorusso”.