Otello, un classico dall’eterna modernità

Otello, un classico dall’eterna modernità

CATANIA – In una scena essenziale realizzata dallo stesso regista Giampaolo Romania si consuma, sul palco del Centro Zo per la terza applaudita rassegna di Teatro Mobile di Catania, la tragedia più famosa di William Shakespeare: Otello.

Spettacolo ospite prodotto dallo Spazio Naselli di Comiso e dal Teatro Garibaldi di Enna che racconta in chiave moderna ed ancora più immaginifica la storia scritta dal Bardo agli inizi del XVII secolo con il supporto dei visual effects Pixel Shapes, le musiche di Peppe Recupero e Salvo Giorgio, le luci di Salvo Lauretta e i costumi di Liliana Stimolo con l’innovativa scelta registica di affidare alle ottime attrici Lorenza Denaro, Anita Indigeno, Leandra Gurrieri e Roberta Andronico (assente per un incidente subito durante la replica del matinée) di interpretare tutti i ruoli sia maschili che femminili e dialogare con Franz Cantalupo perfetto interprete della rabbia e della gelosia di Otello.

L’attenzione del pubblico è piacevolmente rapita dalla bravura degli attori dove ogni singolo movimento o battuta è studiato sotto ogni aspetto, per dare spazio e voce al tragico evolversi dei fatti, che in un ritmo serrato senza alcun cedimento o sbavature, dipinge le debolezze dell’animo umano legate alla perfida manipolazione dell’infido Iago che tenta in vari modi di far destituire Cassio con l’ignara complicità della moglie Emilia, instillando nella mente e nel cuore del moro l’atroce dubbio del tradimento fino al tragico epilogo che vedrà la morte di Desdemona.

Toccante il momento in cui le attrici in uno scambio corale di dolorose battute, chiedono pietà a colui che aveva giurato amore e promesso protezione, facendo eco ai tanti femminicidi e alle tante violenze sulle donne di cui le pagine della cronaca quotidiana sono invase da tante, troppe testimonianze di sangue versato inutilmente.

Un atto unico, ma non poteva essere diversamente visto l’idea dell’ottima ed acuta regia, che punta a sottolineare non solo il dramma del dubbio e dell’incertezza, ma il dolore dell’anima dei protagonisti che vivono il terribile intrigo con una prostrazione emotiva capace di arrivare diritta al cuore dei numerosi presenti che premiano questo classico dall’eterna modernità con lunghi e più che meritati applausi.