Tares e Tarsu: truffe al Comune di Palermo… anche sul centro gestito dalle suore

Tares e Tarsu: truffe al Comune di Palermo… anche sul centro gestito dalle suore

PALERMO – Una “cupola” di dipendenti corrotti agiva nell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo e lucrava sulla Tares e sulla Tarsu.

A smascherarli, un’indagine della Polizia di Stato che la scorsa notte ha messo le manette ai polsi di 16 persone.

Nel corso dell’operazione anticorruzione, che gli investigatori hanno chiamato ”Fintares” sono stati eseguiti 4 provvedimenti di custodia cautelare in carcere per Cesare Pagano di 46 anni, Antonio Borsellino, 50 anni, Gaspare Tantillo di 36 e Ida Ardizzone, 60 anni. Mentre 11 ai domiciliari, emessi dal Gip Angela Gerardi.

Nello specifico, Borsellino e Tantillo alteravano materialmente i dati degli immobili dei contribuenti attraverso finte relazioni ratificate dal falso timbro di un geometra, il quale però era estraneo ai fatti. I due truffatori lavoravano in un ufficio di via Pitrè e avevano anche il compito dell’esazione della bustarella. Ida Ardizzone, invece, stava allo sportello e accedeva agli archivi informatici registrando con un “clic” le variazioni.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale.

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L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore, Daniela Varone, con il procuratore facente funzoni, Leonardo Agueci e il procuratore aggiunto, Bernardo Petralia, è durata oltre un anno e ha delineato quello che gli inquirenti definiscono ”un avvilente ed inquietante spaccato di corruzione, sviluppatosi all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo”.

Gli impiegati comunali, tra cui un funzionario, secondo quanto emerso, si erano accordati stabilmente per gestire un sistema basato su corruzione, truffe a danno della pubblica amministrazione, falso e ogni altro reato strumentale al mercimonio della pubblica funzione esercitata.

La corruzione maggiore, secondo gli investigatori, si perpetrava nel settore della riscossione dei tributi legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Tares e Tarsu, attraverso la fraudolenta alterazione della posizione dei contribuenti.

Coinvolto anche il commercialista delle suore Teatine di Palermo. Secondo quanto scoperto, infatti, l’uomo, Antonio Clementi, avrebbe pagato una tangente per avere uno sconto sul pagamento della tassa rifiuti sull’Istituto Villa Nave e dall’idea che si sono fatti gli investigatori Clementi avrebbe avuto un complice nell’ente.

Per i casi finora presi in esame è stato stimato un danno per le casse del Comune di Palermo di diverse centinaia di migliaia di euro.

Intanto dal Comune fanno sapere che i sedici arrestati di oggi erano già stati allontanati dal settore tributi ad aprile e le relative posizioni erano state segnalate all’autorità giudiziaria. “Piena collaborazione con la magistratura – ha affermato il sindaco Leoluca Orlando –  È evidente che contro questi dipendenti ed ogni altro cittadino che ha arrecato un danno all’amministrazione, ci costituiremo parte civile”.