Dalla Libia alla Sicilia, schiavizzate e costrette a prostituirsi: aguzzine condannate a 10 e 6 anni

Dalla Libia alla Sicilia, schiavizzate e costrette a prostituirsi: aguzzine condannate a 10 e 6 anni

PALERMO – Sono state condannate rispettivamente a 10 anni e 6 anni e 8 mesi con rito abbreviato Vincent Patience ed Eric Precious, le due donne nigeriane accusate di aver reclutato numerose giovani nei campi libici per costringerle a prostituirsi in Sicilia.

A emettere la sentenza il giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta. I reati commessi dalle due donne sarebbero tratta di migranti, sfruttamento della prostituzione e procurato aborto con violenza e minaccia.

Secondo una prima ricostruzione effettuata in seguito alle indagini degli inquirenti, Patience e Precious avrebbero approfittato delle connazionali in difficoltà, convincendole a volare in Italia a loro spese per poi farle lavorare come prostitute per ripagare il debito contratto.

Le giovani lavoravano in case d’appuntamenti a Marsala (provincia di Trapani), sotto costante minaccia e in stato di totale prigionia, e non avevano alcuna possibilità di allontanarsi o denunciare i soprusi delle loro aguzzine.

Una delle vittime, rimasta incinta, sarebbe perfino stata costretta a interrompere la gravidanza con l’ausilio di farmaci.

L’attività illecita delle due nigeriane e del compagno 52enne di una delle due, Israel Chuckwa Abia, detto “Papi”, era stata scoperta il 13 marzo dello scorso anno dalla polizia, che aveva proceduto all’arresto dei tre. Mentre le donne hanno chiesto il rito abbreviato, l’uomo, accusato anche di aver violentato alcune delle connazionali malcapitate,  verrà giudicato con rito ordinario.

Immagine di repertorio