Minacciano gioielliere nel Catanese per avere oro e preziosi: “Se non ci accontenti, ti finisce male” – NOMI, VIDEO e FOTO

Minacciano gioielliere nel Catanese per avere oro e preziosi: “Se non ci accontenti, ti finisce male” – NOMI, VIDEO e FOTO

GRAMMICHELE – I carabinieri della compagnia di Caltagirone hanno arrestato i fratelli Antonino Amoroso, 33 anni, e Rosario Amoroso, 29 anni, insieme a Massimo Michele Grosso, 37 anni, tutti di Grammichele, poiché ritenuti responsabili del reato di concorso in estorsione aggravata.

(In alto, da sinistra: Massimo Michele Grosso, 37 anni; Rosario Amoroso, 29 anni; Antonino Amoroso, 33 anni)

L’operazione dei militari dell’Arma, coordinata dei magistrati della Procura della Repubblica di Caltagirone, ha fatto piena luce su una estorsione commessa ai danni di un gioielliere di Grammichele, pianificata nei minimi dettagli.

Il 22 febbraio scorso un soggetto incensurato si è presentato in una gioielleria di Grammichele, accompagnato da due noti pregiudicati del luogo, pretendendo che il titolare gli restituisse degli oggetti in oro, trafugati dalla propria abitazione e che, secondo lui, erano stati rivenduti/consegnati proprio in quella gioielleria.

Dopo il rifiuto di tale ipotesi da parte del titolare del negozio, i tre soggetti sono diventati sempre più aggressivi e minacciosi, pretendendo che venisse loro corrisposta una somma di 8mila euro per rifondere l’incensurato del danno subito e uno dei pregiudicati ha riferito anche che se non fosse avvenuto ciò, “Sarebbe finita male”.

In preda alla paura, il gioielliere, in quella situazione, ha consegnato più di 30 grammi di oro e circa 500 euro in contanti. Non contenti i tre hanno preteso altri preziosi dal commerciante che, intimorito e confuso, li ha rimandati al giorno seguente.

La mattina del 23 febbraio, i medesimi tre individui si sono presentati puntuali al negozio per esigere la mercanzia promessa (due collane in oro) pretendendo – con la minaccia “Se non ci accontenti, ti finisce male!” – anche altri preziosi e così il gioielliere, esasperato, ha consegnato loro un bracciale sempre in oro.

Il 26 febbraio 2019 la vittima, ormai completamente assoggettata e intimorita dalla situazione creatasi, è stata addirittura “invitata” a presentarsi a casa del soggetto che aveva sostenuto di aver subito il furto e, in tale occasione, alla presenza della propria compagna, uno dei due pregiudicati presenti anche in tale circostanza, brandendo una spada, proferiva le parole “Ti ammazzo!“, intimandogli di preparare almeno 300 grammi di oro da consegnare loro nel giro di poche ore in gioielleria.

A quel punto, ormai disperata, la vittima ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, i quali, dopo aver analizzato con attenzione le dichiarazioni, e predisposto appositi servizi dinamici, hanno inizialmente proceduto all’arresto in flagranza di Massimo Michele Grosso e di Antonino Amoroso – catturati all’uscita dal negozio con addosso gli oggetti in oro poco prima estorti – e successivamente, a seguito di richiesta di misura cautelare presentata dalla locale Procura della Repubblica, in data 7 marzo, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale calatino nei confronti del terzo complice, Rosario Amoroso.

Il procuratore della Repubblica, Giuseppe Verzera, nell’esprimere soddisfazione per la brillante operazione dell’Arma, invita le vittime del racket a seguire il coraggioso esempio del commerciante di Grammichele collaborando con le istituzioni. Pagare il pizzo significa accrescere i patrimoni e la forza delle organizzazioni criminali ai danni della società civile”.