Palermo, quanto è bello soffrire… se poi si vince!

Palermo, quanto è bello soffrire… se poi si vince!

PALERMO – È andata bene al Palermo ieri pomeriggio al Barbera. Anzi, è andata benissimo. I rosanero hanno avuto ragione di un Lecce elegante e volitivo, ma poco concreto, giocando in maniera efficace e produttiva venti minuti di partita, i primi dieci minuti del primo e del secondo tempo.

Con il gol di Trajkovski al 4° minuto di gioco e con il raddoppio di Puscas al 7° della ripresa, gli uomini di Stellone hanno messo in cassaforte il risultato, soffocate le velleità di sorpasso dei salentini e accorciato a due lunghezze il distacco dal Brescia capolista. Bisognerà attendere lunedì sera per vedere se, dopo Livorno-Benevento, i rosa saranno riusciti a mantenere il secondo posto in classifica.

Tranne i venti minuti,di cui si è detto, però il resto della partita è stato una sofferenza, con Brignoli protagonista di due interventi che hanno salvato il risultato, con i difensori in grosse difficoltà sui cross, sempre anticipati di testa dagli avversarie con la maledizione dei minuti di recupero, che ha colpito ancora per la terza volta di seguito.

Onore al Lecce, che Liverani ha dotato di un gioco arioso e ben manovrato, che il Palermo ha dimostrato di patire in maniera eccessiva. A tratti la pressione dei pugliesi ha avuto le caratteristiche di assedio, al punto che Stellone al 69° ha cambiato modulo, passando dal 4-3-1-2 iniziale al 3-5-2, sostituendo Nestorovski, volenteroso ma non al massimo della forma, con Szymiński per dare maggior peso alla difesa.
La rete di Tabanelli al 93° ha fatto trattenere il fiato ai quasi 10.00 tifosi rosa che al fischio finale hanno ricominciato a respirare a pieni polmoni.

Al di là dei benefici in classifica, la vittoria è importantissima perché ridà animo, vigore e morale ad una squadra che negli ultimi tempi, in campo e fuori, ha vissuto momenti di forte stress emotivo.

Non c’è stata sugli spalti l’affluenza di pubblico della partita contro il Brescia, ma la contentezza per il ritorno alla vittoria ha dato ragione ai presenti e torto agli assenti.