Continuano i furti agli imprenditori agricoli: tre arrestati per il furto di 700 chili di arance

Continuano i furti agli imprenditori agricoli: tre arrestati per il furto di 700 chili di arance

FLORIDIA – Ancora un episodio delittuoso nel campo della produzione di arance, una delle colonne portanti dell’economia agricola della provincia. Il furto fatto nei numerosi agrumeti, sebbene sottovalutato dall’opinione pubblica, è un fenomeno in continua crescita che causa ingenti danni agli imprenditori agricoli e favorisce così il mercato nero.

La tematica ha una valenza ancora maggiore soprattutto nella provincia di Siracusa, dove l’economia agricola poggia prevalentemente sul commercio di questi apprezzati frutti.

I carabinieri da tempo hanno messo in campo strategie atte alla prevenzione e repressione dei furti, che hanno portato a numerosi arresti e al recupero della refurtiva.

A Floridia, in contrada Scammacca, nel tardo pomeriggio di ieri, sono stati colti mentre compievano il reato tre uomini con un bottino di circa 700 chili di arance.

I soggetti identificati sono Claudio Di Paola, 56enne, Claudio Fortezza, 41enne e  Emanuele Lauretta, 37enne (in basso da sinistra a destra), tutti siracusani, disoccupati e noti alle forze dell’ordine per le molteplici vicissitudini giudiziarie (due di essi sono infatti sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciali della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno) e non nuovi a questa attività criminosa.

  

I tre, approfittando del buio, si sono introdotti all’interno del terreno di un’azienda agricola e hanno iniziato a raccogliere i preziosi agrumi stipandoli in diversi sacchi di juta.

Tuttavia i militari, nel corso del servizio di perlustrazione delle aree rurali della giurisdizione, hanno sorpreso i malfattori mentre compievano il reato, procedendo così al loro arresto e al recupero della refurtiva, poi restituita al legittimo proprietario.

Gli arrestati, ultimate le formalità di rito, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, come disposto dall’autorità giudiziaria di Siracusa.