CATANIA – Molte volte abbiamo la tendenza a dire ad amici, compagni di classe e conoscenti, anche per scherzare, che soffrano di un disturbo ossessivo compulsivo. Ma cos’è realmente?
Il disturbo ossessivo compulsivo, noto come DOC, è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Si presenta sia nell’infanzia che nell’età adulta, però, l’incidenza maggiore si ha nell’età adolescenziale. Secondo ricerche e dati statistici i DOC colpiscono il 2,5% della popolazione, quindi su 100 persone, 2 0 3 sviluppano tale patologia.
Come spiega l’associazione psicologia cognitiva: “È un disturbo che si cronicizza, anche se con fasi altalenanti di miglioramento e di peggioramento, ma a volte si aggrava fino a compromettere il funzionamento in diverse aree di vita. Raramente è episodico e seguito da una remissione completa dei sintomi“.
Nelle persone che ve ne sono affette il sintomo centrale riguarda la presenza di ossessioni e compulsioni che, nell’arco della giornata, vanno a interferire con lo svolgimento delle mansioni della vita quotidiana, intaccando anche le relazioni con altre persone. Tale patologia fa sì che la persona si senta esclusa.
Le caratteristiche principali di tale disturbo sono, per prima cosa, la ripetitività, la frequenza e la persistenza della attività ossessiva e, per seconda cosa, la sensazione che tale attività sia compulsiva e inevitabile.
Le ossessioni che vengono percepite dai soggetti affetti si dividono in:
- intrusive, quando la persona ha la sensazione che tali pensieri irrompano da soli;
- prive di senso, il soggetto ha la sensazione che queste ultime siano irrazionali;
- fastidiose, quando il malato di DOC si sente a disagio.
Le persona affette, in molti dei casi, per dare sollievo al disagio causato da tali pensieri, compiono delle azioni mentali e comportamentali, meglio note come “compulsioni“. Però, tali azioni sono solamente effimere.
L’ossessione più diffusa è quella riguardante la pulizia delle proprie mani. Come risposta a tale pensiero, la persona affetta si lava le mani e le disinfetta numerose volte. Non sono pochi i casi di irritazione e ferite causate dal continuo sfregamento delle mani.
Altra ossessione nota è quella riguardante il dimenticare il gas acceso. Il soggetto per rispondere a tale impulso, tende a accendere e spegnere il gas con ripetitività.