CATANIA – Il Comitato per la legalità della festa di Sant’Agata esprime tutto il proprio apprezzamento per il coraggio e la coerenza dimostrati dal maestro del fercolo Claudio Consoli la mattina del 6 febbraio, al termine della festa di Sant’Agata.
I fatti sono noti: proprio quando il fercolo si accingeva a partire per l’impegnativa salita di San Giuliano un gruppo di “devoti”, tra questi molti giovani, si concentrava, contrariamente ad elementari misure di sicurezza, tra i cordoni. Alla richiesta di spostarsi, i giovani si sono rifiutati per ben 5 volte.
A questo punto, il capo vara, ha provveduto a sganciare i cordoni e condurre il fercolo direttamente a Piazza Duomo. Grande lo sconcerto tra i fedeli, visto che l’iniziativa di Consoli era senza precedenti. Ma d’altra parte, non si poteva permettere che un gruppo di facinorosi imponesse la propria volontà sulla festa, senza comprendere i rischi alla sicurezza. Viva è ancora la memoria di quando, in una situazione simile, nel 2005 perse la vita il giovane Roberto Calì.
Consoli ha però dimostrato di saper far fronte a chi vuole imporre la propria volontà alla città e lo ha fatto proprio l’anno in cui la Chiesa e il Comune si sono accordati per redigere e pubblicare dei regolamenti che segnano una svolta nella storia della festa.
Il Comitato per la legalità ha espresso la propria soddisfazione, poiché i regolamenti esistono per proteggere la festa dalla “mafia” e da quanti la vorrebbero usare per i propri interessi personali. Tale purtroppo è il caso anche quest’anno dei portatori di torcioni, ancora una volta, a quanto pare, i principali responsabili dei ritardi della processione.
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