Biennale della Cittadinanza Attiva: un dibattito per le azioni di responsabilità civile

Biennale della Cittadinanza Attiva: un dibattito per le azioni di responsabilità civile

CATANIA – Oltre 600 partecipanti, 200 studenti, tantissime testimonianze di legalità, partecipazione civica, sostenibilità ambientale, valorizzazione del patrimonio culturale e dialoghi serratissimi tra gli esperti del settore sulle diverse sfaccettature di cittadinanza attiva.

Questo il cuore della seconda edizione di Biennale della Cittadinanza Attiva, che si è svolta dal 29 al 31 gennaio al monastero dei Benedettini, per riportare al centro del dibattito il protagonismo delle persone e le azioni di responsabilità civile.

Essere cittadini attivi – spiega Renato D’Amico, professore ordinario Unict e ideatore dell’evento – non significa soltanto godere di diritti e doveri, ma partecipare consapevolmente alle decisioni pubbliche e alla gestione dei beni comuni”.

Catania – continua D’Amico – è ricca di esperienze di cittadinanza attiva legate alle politiche sociali, culturali ed economiche che costituiscono un vero e proprio patrimonio spesso non valorizzato. Accendere i riflettori sul lavoro delle organizzazioni e scuole e sul rapporto tra partecipazione civile e sviluppo, è stato l’obiettivo della Biennale, che si propone di diventare un evento a cadenza regolare”.

Negli spazi del monastero si sono susseguite per tre giorni moltissime attività che hanno visto come protagonisti i giovani. Dalla clownterapia al gioco dell’oca per conoscere i diritti costituzionali, passando per l’arte del riciclo fino ai divertentissimi giochi per imparare a differenziare. Oltre 28 i laboratori didattico-creativi realizzati dalle scuole e un workshop dedicato agli strumenti di partecipazione del cittadino alle decisioni pubbliche, che ha coinvolto gli studenti delle ultime classi degli istituti superiori e universitari in una simulazione per elaborare idee e proposte di rigenerazione urbana.

A sottolineare il protagonismo e il talento dei giovani, 5 performance artistiche realizzate dagli studenti, che hanno portato in scena una pièce in lingua francese che rappresenterà l’Italia nel Festival Internazionale del teatro Francofono, incantevoli esibizioni corali e orchestrali e pillole di teatro legate alla storia di Catania.

La Biennale è stata anche confronto tra cooperatori, imprenditori sociali, rappresentanti della pubblica amministrazione e startupper. Si è discusso sugli strumenti di partecipazione del cittadino, sui diritti negati come casa, lavoro e salute e sull’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. E, ancora, sostenibilità ambientale, binomio possibile tra giovani, impresa e politiche sociali e familiari, sono stati i temi affrontati durante i focus di approfondimento.

Grande apertura dell’amministrazione comunale che ha partecipato alle tre giorni. “Gli eventi come la Biennale – ha commentato Barbara Mirabella, assessore alla pubblica istruzione, attività e beni culturali, pari opportunità e grandi eventi – sono pillole preziose per l’amministrazione comunale. Ci permettono di confrontarci, ascoltare chi vive il territorio, accogliere consigli e critiche. Un ringraziamento speciale va anche agli insegnanti che ogni giorno contribuiscono a formare i cittadini attivi del futuro”.

La Biennale della Cittadinanza Attiva ha creato occasioni di confronto e dialogo con il terzo settore – ha dichiarato Giuseppe Lombardo, assessore ai servizi sociali -. In questo momento così difficile per la città, abbiamo bisogno di sviluppare percorsi comuni con chi contribuisce allo sviluppo”.

A dare voce alla cittadinanza attiva gli speaker di Radio Zammù, che durante la cerimonia inaugurale hanno confezionato interviste e approfondimenti, chiamando a bordo dello ZamBùs i protagonisti dell’evento.

Le luci del monastero si sono spente, ma le azioni di prossimità continuano ad accendere luoghi e spazi di una Catania palcoscenico di partecipazione civica.

Immagine di repertorio