“Dimenticare lo sterminio fa parte dello sterminio”, flash mob al “Concetto Marchesi” di Mascalucia

“Dimenticare lo sterminio fa parte dello sterminio”, flash mob al “Concetto Marchesi” di Mascalucia

MASCALUCIA – Cosa faresti se nel bel mezzo di una lezione di latino venisse a cercare rifugio nella tua classe un gruppo di studenti ebrei, con la loro insegnante, “braccati” da due ufficiali delle SS?

È proprio quello che si sono chiesti i ragazzi della 2°F, 2°H e 1°L del Liceo Scientifico “Concetto Marchesi” di Mascalucia, supportati dalla dirigente prof.ssa Lucia Maria Sciuto e coordinati dalla prof.ssa Santa Garraffo, che hanno deciso di dare vita con un flash mob ad una rievocazione delle terribili settimane che seguirono alla promulgazione della leggi razziali nella scuola. “L’obbiettivo principale è stato quello di far rivivere ai giovani una parte della nostra storia che si tende spesso a dimenticare” hanno detto gli studenti e tenendo bene a mente le parole di Jean Luc Godard “dimenticare lo sterminio fa parte dello sterminio”, hanno portato avanti questa iniziativa articolata in due diversi momenti.

Nel primo, gli studenti ebrei, con la stella di Davide al petto, insieme alla prof.ssa Santa Garraffo, entrano in un’aula durante una tranquilla ora di lezione, cercando protezione tra i compagni di scuola che inconsapevoli ed esterrefatti si domandano cosa stia accadendo; nel secondo, irrompono due ufficiali delle SS che chiedono più volte con tono minaccioso se in quell’aula vi siano degli studenti ebrei: “Gibt es Juden in dieser Klasse?”, questa frase urlata è come una coltellata nel petto dei ragazzi che assistono con trepida partecipazione. Alla risposta negativa dei compagni e della docente dell’ora vengono letti gli articoli 1 e 2 delle leggi razziali attinenti alla scuola, che vietano l’accesso di insegnanti e di alunni di “razza” ebraica all’istituzione scolastica a cui era stato affidato il compito essenziale di plasmare in tal senso le coscienze fin dalle elementari.

Gli ufficiali urlano più volte quella terribile domanda ed alla fine i ragazzi ebrei e la loro insegnante nascosti tra i banchi di scuola vengono “consegnati” ai nazisti. Successivamente, al suono della campanella della ricreazione, accompagnati dalle note di una struggente melodia di un violino suonato da uno studente, gli alunni delle tre classi si recano in silenzio nell’atrio della scuola dove danno vita al vero e proprio flash mob, che vede la partecipazione di tutta la scuola tra canti, musica e spunti di riflessione, grazie alle toccanti parole del reverendo Martin Niemoller “Prima di tutto”, lette da uno studente non vedente.

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

“È accaduto e non deve accadere più”, hanno gridato i ragazzi durante il flash mob. La manifestazione si è conclusa con le note della canzone “Life is beautiful” colonna sonora del film “La vita è bella” di Roberto Benigni.