Comodità e lavoro precario: sempre più giovani a casa dei genitori

Comodità e lavoro precario: sempre più giovani a casa dei genitori

CATANIA – Le quattro mura dove siamo cresciuti, abbiamo trascorso la nostra infanzia e adolescenza rappresentano da sempre un porto sicuro. Sembra, infatti, che abbandonare casa dei genitori sia più difficile del previsto.

Anche quando si iniziano a fare grandicelli, tanti giovani non vogliono lasciare i comfort del focolare domestico, continuando a gravare sulle spese di mamma e papà.

È il triste quadro dell’Italia dove si registra un aumento degli over 30 che non hanno alcuna intenzione di volere diventare indipendenti. Sono i cosiddetti bamboccioni che per diversi motivi restano legati all’ambiente familiare.

Tra di loro, vi sono sia studenti che lavoratori, ma talvolta anche chi non ha un’occupazione. I dati parlano chiaro: nel nostro Paese i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con i genitori sono oltre il 60%. Fenomeno che si accentua di più tra i maschi rispetto alle femmine della stessa fascia di età.

Dunque, in questa categoria rientrano gli universitari che non lavorano e studiano comodamente a casa, ma anche chi già lavora ma continua a usufruire della comodità di stare in famiglia. Alla base di queste scelte gravano sicuramente due fattori: l’abitudine e la mancanza di lavoro.

Sempre secondo la ricerca emerge come in Italia il modo di vivere dei giovani sia differente rispetto a buona parte dell’Europa, dove durante il percorso accademico si entra anche nel mondo del lavoro. Qui, invece, l’abitudine di vivere in famiglia, probabilmente, allontana il bisogno di guadagnarsi da vivere.

Ma quello che preoccupa di più è la precarietà del lavoro o addirittura la mancanza. Il fatto di avere un contratto a tempo determinato o fare dei lavoretti saltuari giusto per guadagnare qualche spicciolo per passarsi del capricci o perlomeno pesare meno sul bilancio familiare influenza parecchio lo stile di vita.

Non avendo un lavoro fisso che possa garantire una certa stabilità economica non si sentono i grado di poter compiere questo passo e farsi carico dei costi di mantenere un appartamento.

“Ho 35 anni e vivo ancora a casa con i miei genitori – afferma Luana -. Non avendo un lavoro a tempo indeterminato preferisco, quando riesco, mettere dei soldini da parte per un futuro magari più prospero. Cerco, però, di vedere il lato positivo della situazione: mia mamma spesso mi coccola e non pretende che faccia molte faccende”.

“Sto a casa dei miei genitori, perché ancora non sono riuscita a trovare un lavoro che mi permetta di mantenermi del tutto da sola – dichiara Fabiana, 32enne -. Finora ho sempre fatto tirocini che non mi garantivano un futuro e anche ora con la paga del contratto a tempo indeterminato non riuscirei ad arrivare a fine mese. Inoltre, preferirei aspettare di sistemarmi casa direttamente con il mio compagno. Dunque, al momento continuo a rimanere tra le mura di casa dei miei, perché effettivamente non ho le possibilità di crearmi una mia indipendenza”.

Immagine di repertorio