TRAPANI – Sarebbe stata definita un grave errore giudiziario: è la vicenda con protagonista Giuseppe Gullotta, che dopo alcuni anni scontati in carcere da, a quanto pare, innocente, adesso chiede tramite i propri legali un risarcimento allo Stato di 66milioni di euro.
La vicenda rientra in quei casi di “errori” della storia giudiziaria, anzi, sarebbe l’errore più clamoroso della storia giudiziaria Italiana.
Nel 1976, all’età di 18 anni, Gullotta sarebbe stato coinvolto nell’uccisione di due carabinieri della stazione di Alcamo Marina (Trapani): Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Inoltre, a far sì che l’uomo venisse condannato fu una falsa confessione sporta dai carabinieri, che avrebbe infatti, condizionato tutto l’iter processuale.
Costretto a confessare le torture dei militari, gli era stata inflitta la pena dell’ergastolo.
Dopo 9 processi e 22 anni in cella, nel marzo del 2012, la Corte d’Appello di Reggio Calabria lo ha assolto ed ha stabilito un primo risarcimento di 6,5milioni di euro per ingiusta detenzione, la cifra più alta che lo Stato italiano abbia mai sborsato.
Adesso la sua richiesta di risarcimento di 66milioni di euro verrà disposta al tribunale di Firenze, indirizzata ai ministri della Difesa, Interno e Economia e al Consiglio di Presidenza.
Nella richiesta è ipotizzata anche la responsabilità dello Stato per non aver codificato il reato di tortura.
Immagine di repertorio