AGRIGENTO – La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sulla terribile strage avvenuta poche ore fa a nord della Libia, a qualche chilometro dalla costa, dove 120 migranti hanno perso la vita mentre tentavano di abbandonare la propria terra d’origine nella speranza di un destino migliore altrove.
Il gommone sul quale viaggiavano le vittime, partito dal Paese africano, sarebbe andato in avaria poco dopo l’inizio del percorso, dando vita all’ennesima tragedia in mare.
L’intervento della Marina Militare italiana e degli operatori di alcune Ong non ha potuto evitare la morte a numerosi uomini, donne e bambini (uno, secondo le testimonianze dei sopravvissuti, di soli due mesi), ma sono riusciti a trarre in salvo 3 persone, trasferite a Lampedusa (in provincia di Agrigento).
“Meglio morire che tornare in Libia”: queste le parole che avrebbero dichiarato ai loro salvatori i tre secondo quanto riportato da diversi media nazionali.
Mentre proseguono le formalità di rito per far luce sull’episodio, sembra che siano in corso altre operazioni di soccorso nel Mediterraneo, dove altre persone avrebbero segnalato di trovarsi in situazione di pericolo.
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