CATANIA – Su delega della Procura di Catania, la guardia di Finanza Etnea ha dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania nei confronti di 11 persone per la perpetrazione continuata, a partire dal 2013, di bancarotte fraudolente e reati tributari (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) e di autoriclaggio e riciclaggio.
L’indagine ha rivelato l’esistenza di un collaudato sistema fraudolento finalizzato a garantire a gruppi familiari imprenditoriali la totale sottrazione dal pagamento delle imposte e la contestuale elusione di procedure esecutive e concorsuali. Il ruolo di regia è stato assunto da alcuni professionisti (avvocati, dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti e broker esteri) abili nel delocalizzare all’estero imprese caratterizzate da manifesti squilibri finanziari, con l’unico scopo di trasferirne il patrimonio immunizzandolo così da azioni esecutive erariali.
In particolare, il trasferimento di sede in Gran Bretagna e Croazia serviva a far perdere le tracce dell’effettiva proprietà che continuava a operare in Italia, con gli stessi asset patrimoniali sottratti alle procedure esecutive, attraverso apparenti nuove società affidate all’amministrazione di prestanome.
La cerchia di professionisti coinvolta annovera soggetti già noti alle cronache giudiziarie per gli stessi reati per i quali oggi la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito le misure restrittive personali e reali. Si tratta dell’avvocato Mariolino Leonardi (in foto), 56enne, destinatario della misura cautelare in carcere, e promotore principale delle operazioni societarie straordinarie che consentivano a gruppi d’imprese di sottrarre alla giurisdizione nazionale patrimoni oggetto di bancarotte, reati tributari e riciclaggio.
L’uomo si è avvalso della collaborazione degli indagati Fabio Castaldi, 54enne, per il trasferimento delle imprese italiane in Gran Bretagna, e Mario Bariggi, 48enne, referente per le localizzazioni in Croazia; con entrambi, per incomprensioni professionali, le relazioni commerciali si sono interrotte.
Sul territorio nazionale, in specifiche vicende, ha collaborato con gli indagati Giuseppe Bentivegna, 58enne, dottore commercialista e consulente aziendale, destinatario del “divieto temporaneo di esercitare la professione” per un anno, e Salvatore Falgares, 54enne, anch’egli dottore commercialista, nei cui confronti i Finanzieri del Nucleo hanno già eseguito, nell’ottobre del 2018, un decreto di sequestro preventivo di 4 immobili del complessivo valore di oltre 250mila euro, emesso, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo in quanto indagato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Diverse le società che hanno beneficiato dell’azione criminale di questi professionisti. In una occasione, l’avvocato Leonardi e Giuseppe Castaldi, hanno pianificato e realizzato, insieme con gli amministratori dell’azienda, negli anni 2013-2015, una triangolazione societaria avente la finalità ultima di continuare a operare nel mercato di riferimento senza il rischio di essere sottoposti a procedure fallimentari non onorando le passività contratte.
Anche in un’altra vicenda, hanno realizzato il consolidato schema “triangolare” con l’estero al fine di far confluire il soggetto economico indebitato in una nuova realtà imprenditoriale “sana”. In un altro episodio, Mariolino Leonardi, con la collaborazione di Salvatore Falgares e di Mario Bariggi, hanno realizzato il trasferimento del patrimonio immobiliare della società in questione e della ditta individuale con atto di conferimento a titolo gratuito a favore della società croata che, continuando a operare sul mercato italiano, si è avvantaggiata del profitto riciclato e ha impedito all’Erario di rivalersi sulle imprese del titolare, nel frattempo, in liquidazione volontaria.
Infine, tra gli episodi incriminati si annovera quello in cui l’avvocato è stato coadiuvato da Castaldi e Bariggi e dal commercialista Bentivegna, per la realizzazione del progetto criminale che ha visto un primo trasferimento delle società italiane (con conseguente cancellazione dal registro delle imprese nazionali) nella city londinese e una successiva incorporazione delle società britanniche in una croata. Nonostante gli innumerevoli passaggi esteri, di fatto una neo costituita società italiana dal 2012 ha continuato a esercitare l’attività di lavaggio industriale nella stessa sede delle società precedenti (nel frattempo estinte), utilizzando gli stessi macchinari e impiegando la stessa forza lavoro (circa 70 unità).