Anziani e disabili: paure, rinunce e decisioni difficili di chi li assiste

Anziani e disabili: paure, rinunce e decisioni difficili di chi li assiste

CATANIA – Non essere indipendenti e vedersi costretti a essere assistiti è sicuramente una delle cose più terribili che un essere umano possa affrontare nel corso della propria vita. A trovarsi in questa posizione solitamente sono anziani e disabili.

Per quanto siano queste categorie ad avere la peggio in momenti in cui la malattia ha effetti devastanti sulla vita quotidiana, non bisogna sottovalutare le difficoltà a cui vanno incontro i cari delle persone da accudire, che spesso devono trovare la forza e il coraggio di prendere decisioni che cambiano la vita.

Una delle situazioni più difficili da gestire si verifica quando un anziano o un disabile si trova senza parenti prossimi o tutori legali che possano avere cura delle loro necessità. Per loro le uniche possibilità sono quelle di abbandonare le proprie case e andare a vivere in una casa di cura con personale specializzato o, nei casi in cui lasciare un’abitazione risulti troppo difficile da sopportare emotivamente o sconveniente in termini economici, assumere un/una badante.

Si tratta di una scelta poco gradevole da prendere: l’idea di affidarsi a una persona o a un’istituzione “estranea” per molti, specialmente per chi è ancora in grado di intendere e di volere, può essere spaventosa, soprattutto se si prendono in considerazione i numerosi casi di violenza che si registrano ogni giorno ai danni di persone che non possono difendersi.

Fortunatamente esiste chi fa il proprio lavoro con devozione e serietà, ma questo non vuol dire che la remota possibilità di essere vittima delle crudeltà altrui non tormenti anziani e disabili in difficoltà. Non è più facile la posizione di figli, nipoti, genitori o tutori costretti a prendere la decisione di affidare i propri cari malati a sconosciuti perché impossibilitati a offrire loro il proprio sostegno per impegni di lavoro o disagi di natura simile: una scelta di questo tipo provoca non solo timore delle potenziali conseguenze della decisione, ma anche un profondo quanto naturale “senso di colpa” per aver lasciato la responsabilità di curare i propri cari ad altri.

Chi non riesce ad accettare questa scelta, non sempre vive più serenamente: tenere in casa un genitore, o un parente molto anziano, o un disabile può comportare una serie di rinunce, difficoltà e cambiamenti importanti.

A volte la decisione di farsi carico di un proprio caro comporta un peggioramento dei rapporti con gli altri familiari: ogni giorno fratelli e sorelle, zii e nipoti, e coppie di ogni tipo si trovano a litigare per la gestione delle pensioni di anzianità e/o invalidità (alcuni sono accusati, in alcuni casi in maniera ingiustificata, di accogliere il malato in casa propria solo per vantaggi economici), per il modo in cui l’infermo viene accudito o per il poco coinvolgimento di alcuni parenti nelle attività di assistenza alla persona in difficoltà.

Se di solito si tratta solo di discussioni, più o meno accese, causate da momenti di stress, sconforto o indecisione, accade anche che questi momenti di confronto diano vita a veri e propri litigi, anche violenti, tra consanguinei.

Nel caso in cui non vi siano altri parenti da tenere in considerazione o che non si verifichino battibecchi di questo tipo, i problemi possono riguardare altri fattori. Convivere con una persona malata o che non ha la possibilità di prendersi cura di sé da sola può voler dire anche dover rinunciare a certe abitudini e a molti svaghi: uscire a fare una passeggiata, trascorrere il tempo libero a rilassarsi o anche solo svolgere le faccende quotidiane e andare a lavorare può diventare una faticosa “impresa”.

Tali cambiamenti hanno delle conseguenze importanti sulla tranquillità e il benessere fisico e psicologico del curante, che si trova a dover accettare un nuovo stile di vita e a prendere decisioni complesse in merito a cure e servizi, anche senza sentirsi preparati a fare tutto da soli.

Inoltre, un ultimo elemento non va dimenticato: chi sceglie di prendersi cura di un genitore, un fratello, uno zio, un cugino o un nonno in difficoltà e lo fa con consapevolezza e affetto, senza pensare esclusivamente ai vantaggi che può comportare in termini economici o lavorativi, deve trovare la forza di fronteggiare ogni criticità e attimo di abbattimento mantenendo integro il proprio amore nei confronti dell’assistito, la persona che soffre maggiormente vedendosi privata della possibilità di provvedere a se stessa e che necessita di sostegno fisico ed emotivo costante.

Immagine di repertorio