Il Jazz fa tappa in Sicilia con David Murray

Il Jazz fa tappa in Sicilia con David Murray

SICILIA – È uno dei protagonisti indiscussi della musica improvvisata degli ultimi tre decenni ed è anche uno dei più produttivi se si considera il fatto che negli ultimi ha pubblicato più di 150 album.

Arriva in Sicilia il sassofonista americano David Murray per presentare l’ultima delle sue creazioni, “Be My Monster Love” dello scorso anno.

Tre i concerti siciliani del tour dell’Infinity Quartet di Murray: il 10 dicembre al Teatro Trifiletti di Milazzo, l’11 dicembre al Teatro Jolly di Palermo, e il 12 dicembre al Teatro Abc di Catania.

Dopo essere salito alla ribalta nella scena dei jazz loft, negli anni ’70 a New York, e aver co-fondato il World Saxophone Quartet, il sassofonista di origine californiana ha continuato a creare una vasta varietà di musica.

Con l’ultimo album “Be My Monster Love” del 2013 ha dato un nuovo nome ed un nuovo repertorio al suo quartetto, ora diventato l’Infinity Quartet.

L’album contiene anche due voci degne di nota, Macy Gray, di cui Murray è stato arrangiatore, band leader, musicista e la nuova sensazione del soul/jazz Gregory Porter.

Murray è uno dei musicisti che rappresenta al meglio l’avanguardia afroamericana, inizialmente erede di uno stile improvvisato astratto/espressionista fondato negli anni ’60 da sassofonisti quali Albert Ayler ed Archie Shepp, si è poi evoluto in una sorta di tenor-sassofonista tradizionale, suonando standard con sezioni ritmiche convenzionali. Tuttavia, le riletture dei vecchi successi da parte di Murray sono ben diverse dalle interpretazioni dei sassofonisti bebop della sua generazione.

Il suo suono è profondo, morbido e cupo, con un ampio vibrato, vagamente memore dei sax tenori dell’era swing. Negli anni ’80 Murray si esibiva con il World Saxophone Quartet, con il suo ottetto e con diversi piccoli gruppi, registrando principalmente per l’etichetta italiana Black Saint.

Le incisioni del suo ottetto del periodo rivelavano un compositore di talento. L’attività discografica di Murray ha raggiunto livelli incredibili grazie a ben 150 album pubblicati in trentacinque anni di carriera.

Dal vivo Murray incorpora i gesti del free jazz in un suono più pieno e rotondo che attinge dalla tradizione improvvisata del jazz convenzionale.