CATANIA – Non si stabilizza ancora, ma rimane perlomeno sotto controllo l’attività eruttiva dell’Etna, che nelle ultime ore si è fatta vedere e sentire con un’ampia coltre di fumo in aria e con delle scosse di terremoto sul versante centro-occidentale delle sue più alte pendici.
A confermare ciò è il dottor Marco Neri, esperto vulcanologo dell’Ingv di Catania, intervenuto ai nostri microfoni. L’evento eruttivo è stato di notevole portata, soprattutto nelle zone più alte del vulcano, e nei paesi più vicini la terra trema ancora.
“L’attività eruttiva non si ferma – spiega Neri –, ma la cenere vulcanica adesso si ferma a una quota di 2.700 metri di altezza, in corrispondenza della Valle del Bove. La bocca si è aperta proprio tra la parete occidentale di quest’ultima e quella orientale del nuovo cratere di sud-est e, in queste ore, alcune scosse sono state registrate nella parte occidentale di Zafferana Etnea. Inoltre, proprio in questo paese il vento soffia in direzione ovest e gli abitanti stanno ancora avvertendo i tremolii. Noi stiamo monitorando la situazione grazie a una squadra di professionisti che è sul posto e sta tenendo sotto controllo l’attività vulcanica. In questo caso è avvenuta una vera e propria spaccatura delle rocce vulcaniche, cosa che ha portato la lava a fuoriuscire e che ha aumentato il livello di magnitudo“.
In questi minuti la cenere si è fermata all’altezza del Comune di Zafferana Etnea, ma nelle scorse ore le scosse sono state avvertite fino al centro del capoluogo etneo. Non esiste alcuna correlazione con l’attività di altre faglie.
“L’unica zona di Catania in cui l’evento sismico non è stato avvertito – conclude Neri – è quella orientale in prossimità del mare. Il livello di allerta è stato alto e questo ha portato anche alla chiusura dei voli dell’aeroporto. Puntualizzo che quanto accaduto oggi però non ha nulla a che vedere con quanto successo in Indonesia”.