Consumismo o festa religiosa? Le due facce del Natale

Consumismo o festa religiosa? Le due facce del Natale

Aspettiamo tutto l’anno il Natale e, quando arriva, ci ritroviamo più uniti che mai, nella gioia e nella serenità per godere in pieno della festa, seguendo le nostre usanze e tradizioni familiari.

Questo giorno solenne, che ricorda la nascita di Gesù, per molte famiglie significa festeggiare tutti insieme, riunendosi la vigilia, ovvero il 24 dicembre, per aspettare impazienti la mezzanotte, quel momento che suscita emozioni e scalda i cuori.

Altre, invece, sostengono la propria spiritualità andando in chiesa, pregando e aspettando che arrivi l’ora decisiva per salutare il bambin Gesù.

Tuttavia, per quanto questa festa religiosa sia apprezzata da molti, non tutti capiscono il valore e il messaggio che si vuole tramandare: l’amore fraterno.

Questo perché negli ultimi anni molte persone sono attirate da tutt’altro e sostengono che il Natale sia il momento giusto per fare acquisti o regali trovando la scusa di stare con i parenti. Dunque, l’apparenza è molto più importante della sostanza.

Ma, non è proprio così. Ultimamente si è associata l’economia alla festa, arrecando molti vantaggi agli esercenti, ma procurando un vero e proprio allontanamento dalla credenza della festa. Complice il consumismo, il voler avere prodotti, vestiti od oggetti tecnologici alla moda.



Un esempio è dato dalle feste “anticipate”: addobbi e luminarie presenti già dai primi giorni di novembre, sconti (o presunti tali, in alcuni casi) che avvicinano tutti allo spirito natalizio e a quella voglia irrefrenabile di fare acquisti.

Così, corsa anche agli addobbi casalinghi perchè quelli “vecchi” non vanno più bene, il cibo, supermercati stracolmi di gente che invadono le corsie e le casse all’ultimo minuto con carrelli riempiti di qualsiasi genere alimentare.

Tutto per riempire le tavole il 24 ,25 e 26 dicembre e i giorni a seguire. Alcuni, forse, impauriti dall’aver dimenticato sempre qualcosa e che girano in imperterrito all’interno dei centri commerciali.

Serenità e pace, quindi, si mischierebbero a una vita frenetica, a una corsa ai regali e un Natale all’insegna dello “spendere”. I veri regali, a volte, si trovano nei piccoli gesti: aiutando i poveri o, semplicemente, nel vivere il Natale seguendo i valori che porta con sé.

Immagine di repertorio