“Ambulanza della morte”, pazienti terminali uccisi per guadagnare soldi: processo non parte

“Ambulanza della morte”, pazienti terminali uccisi per guadagnare soldi: processo non parte

CATANIA – Rinviata al 2019 la prima udienza del processo davanti alla prima Corte d’Assise di Catania riguardante l’inchiesta sulla cosiddetta “Ambulanza della morte“.

A causa di un difetto di notifica, infatti, ci sarà una nuova udienza il prossimo 24 gennaio. Imputato D.G., barelliere di 33 anni, che è accusato di omicidio ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Tra il 2014 e il 2016, infatti, sono morte tre persone e il 33enne potrebbe esserne il responsabile. Processato per un decesso, invece, il collega A.S., ma nell’aprile 2019.

Ambulanza “della morte” poiché pare che la tecnica utilizzata fosse quella di effettuare un’iniezione d’aria nelle vene a pazienti terminali durante il tragitto verso casa, causandone il decesso per embolia gassosa, facendola passare invece come una causa naturale. Il tutto per ottenere i 200-300 euro per la “vestizione” della salma che la famiglia avrebbe dato ai barellieri: un denaro diviso, sembrerebbe, con i clan mafiosi di Biancavilla e Adrano.

Le indagini dei carabinieri sono attualmente in corso.

Immagine di repertorio