Napoli (Pd): “Chiarezza sul Cara di Mineo”. Palazzotto (Sel): “Quadro inquietante”

Napoli (Pd): “Chiarezza sul Cara di Mineo”. Palazzotto (Sel): “Quadro inquietante”

CATANIA – Il sistema romano aveva allungato i tentacoli sull’emergenza migranti e l’uomo che faceva da collettore sull’asse Mineo – Roma era Luca Odevaine, recentemente arrestato. L’uomo godeva di ottime entrature istituzionali ed era consulente e dipendente del Cara di Mineo, la struttura che dal 2011 ospita i migranti richiedenti asilo.

Sul caso è intervenuta la politica. Erasmo Palazzotto, deputato nazionale di Sel, ha dichiarato: “Il quadro che emerge dalle pagine della ordinanza del gip nell’ambito dell’inchiesta Mondo di Mezzo, relativamente al sistema d’accoglienza in Italia e specificatamente al Cara di Mineo, è davvero inquietante. Anche se non posso dire di essere sorpresi”.

“Da anni – prosegue Palazzotto – infatti denunciavamo il complesso sistema di rapporti tra la politica ed il business dell’immigrazione, e la figura di Odevaine nell’inchiesta disvela oggi il ruolo del CARA di Mineo, già al centro di numerose nostre denunce. Il Cara di Mineo è infatti un vero e proprio centro di smistamento dei flussi di migranti verso le altre strutture facenti capo alla Mafia Capitale. Emerge con chiarezza il motivo del sovraffollamento della struttura finalizzato alla creazione di un’emergenza continua attraverso cui bypassare tutte le procedure ordinarie per le gare d’appalto ed affidarle direttamente alla rete di cooperative appartenenti al sistema d’affari di Mafia Capitale. Il Cara rientra fin dalla sua apertura dentro questa logica”.

Poi l’attacco a Giuseppe Castiglione: “Bisogna ricostruire le responsabilità politiche su questa vicenda a partire dal ruolo dell’attuale sottosegretario Castiglione, già presidente del Consorzio che gestiva il Cara di Mineo e protagonista delle nomine di Odevaine al Ministero e nel consorzio stesso, per arrivare a quelle del Ministro Alfano responsabile di un sistema d’accoglienza che sembra essere stato progettato per garantire la speculazione sulla pelle dei rifugiati. Su questo nei prossimi giorni presenteremo un’interrogazione parlamentare e chiederemo alla commissione d’inchiesta sui centri d’accoglienza che sarà istituita a gennaio di fare piena luce”.

Chiede chiarezza Enzo Napoli, segretario del Pd provinciale di Catania: L’arresto di Luca Odevaine, consulente e dipendente part-time del Cara di Mineo, proietta ombre inquietanti anche sulla gestione della struttura di accoglienza della provincia etnea. È difficile non pensare che le dinamiche e gli intrecci tra affari, mafia e politica, venute alla luce nell’inchiesta romana, non siano stati riprodotti anche qui. La quantità di risorse e l’alto numero di impiegati, destinati ad offrire condizioni dignitose ai profughi, potrebbero aver generato fenomeni di corruzione e condizionamento della politica e delle istituzioni locali, tali da determinare una vera e propria lobby capace di alterare non solo la normale dialettica democratica, ma anche una degenerazione preoccupante del tessuto economico e sociale”.

Anche la sola ipotesi – conclude Napoli – che si possa speculare sul disagio e la disperazione di migliaia di persone, provoca indignazione e riprovazione. Per questo il PD etneo chiede alla magistratura di vagliare molto attentamente non solo la corrispondenza tra le somme impiegate ed i servizi effettivamente prodotti, ma anche i criteri adottati per la selezione e le assunzioni del personale impiegato. Per quanto ci riguarda, non siamo disposti a fare sconti a nessuno e saremo, anzi rigorosissimi con chiunque abbia approfittato in qualsiasi modo del dramma dell’immigrazione”.