PALERMO – È possibile finire sotto processo ed essere condannati per calunnia dopo aver presentato un denuncia per esercizio abusivo della professione? A quanto pare sì.
È accaduto all’odontoiatra palermitano Mario Imburgia che ha deciso di segnalare il sedicente collega Domenico Genduso poiché, quest’ultimo, non avrebbe avuto i titoli per esercitare la professione.
Una legge del 1985 disponeva infatti che per fare il dentista fosse necessario possedere la laurea in Odontoiatria e l’accusato, invece, era laureato in Medicina e solo grazie a un decreto rettorale ad personam, aveva potuto fare gli esami di abilitazione.
Nel frattempo, però, il tribunale dà torto a Imburgia che viene denunciato e condannato per calunnia. L’odontoiatra, tuttavia, ha deciso di non arrendersi e, tramite le indagini effettuate da Ordini e dal ministero della Salute, è emersa effettivamente la posizione di Genduso.
L’uomo non aveva i titoli per esercitare la professione e per Imburgia, sottoposto anche a procedimenti disciplinari, è arrivata l’assoluzione.
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