LICATA – Città ancora sconvolta per l’ennesimo caso di delitto passionale, un’altra storia di un’amore malato.
Ieri, com’è noto si è consumato l’omicidio di Alina Cordurache, ventenne di origine rumena, uccisa a colpi di pistola nelle campagne tra Palma di Montechiaro e Licata. Il Pm di Agrigento, Andrea Maggioni, dopo ore e ore di interrogatori, ha disposto il fermo del fidanzato che già era stato fermato e poi scagionato per indagini su un altro omicidio di un diciassettenne avvenuto nelle campagne di Palma di Montechiaro.
Oggi, mentre ancora i parenti, gli amici e le persone che anche solo conoscevano il bellissimo sorriso di Alina, ancora devono fare i conti con la realizzazione di una perdita tanto grave, è stata eseguita l’autopsia sul corpo delle giovane donna.
Per domani è prevista la convalida del fermo di Angelo Azzarello, fidanzato di Alina e indiziato dell’omicidio.
I due, insieme da tre anni, avevano avviato una convivenza, che soprattutto negli ultimi mesi, era appesantita da continue liti dovute alla gelosia morbosa di Azzarello. Pare infatti che in ultimo la giovane avesse deciso di porre fine alla relazione ma che questa fosse una scelta non condivisa dal convivente.
Mercoledì sera l’ultima lite. In seguito ad una violenta colluttazione la ragazza sarebbe fuggita per i terreni dell’azienda agricola di proprietà della famiglia Azzarello.
Purtroppo a nulla è valsa la corsa della giovane verso una vita libera dall’uomo che la opprimeva. Infatti Alina sarebbe stata raggiunta dal 24 enne, vicino ai filari della vigna. Lì è stata raggiunta da due colpi di pistola. Nonostante i primi soccorsi da parte della famiglia di Alina, la ragazza è morta per un’emorragia interna ancora prima di arrivare in ospedale.