CATANIA – Negli ultimi tempi la corsa al successo, dovuto a un mercato del lavoro sempre più fermo, ma anche per la sopravvivenza del proprio posto, ha fatto sì che le relazioni lavorative sparissero, dando spazio alla prevaricazione e all’arroganza. Infatti, secondo i dati statistici nazionali, sempre più spesso i lavoratori sono vittime di atti persecutori.
Il fenomeno del mobbing, o bullismo sul posto di lavoro, è sempre più frequente e conosciuto all’interno delle aule giudiziarie. Molto spesso quest’ultimo è connotato da reiterati insulti e atteggiamenti che vanno a mortificare, fino a isolare ed escludere dall’ambiente di lavoro, la vittima.
Il lavoratore preso di mira, infatti, perde la propria dignità e la stima di sé. Inoltre, le condizioni di stress alle quali viene sottoposto il lavoratore si ripercuotono nella sua vita sociale e familiare. In molti casi, queste gravi situazioni, posso portare a gesti estremi, come il suicidio.
Il mobbing può avere svariate forme e può essere compiuto da differenti persone. In molti casi, come evidenziano i dati statistici, sono i datori di lavoro a vessare un dipendente, declassandolo dal suo ruolo, togliendo responsabilità e umiliandolo come se fosse incapace di svolgere una qualsiasi mansione.
Poi vi è il mobbing dei colleghi, in alcuni casi quello peggiore. Infatti, questi ultimi tendono a escludere la vittima da qualsiasi forma di relazione, inducendola all’errore e umiliandola davanti al datore di lavoro. Questa è una delle forme che possono spingere il lavoratore vessato ad avere problemi relazioni al di fuori dell’ambiente lavorativo.
Poi ci sono i casi estremi, ma non meno frequenti, dove la vittima subisce atti di stalking al di fuori del posto di lavoro o subisce violenze e molestie durante lo svolgimento delle sue mansioni. In questi casi la vittima, molto spesso, è di sesso femminile.
Molte volte il lavoratore preso di mira, temendo di perdere il posto di lavoro, non racconta ciò che subisce quotidianamente, peggiorando, così, la sua condizione di stress. Quello che si raccomanda sempre è denunciare quanto succede e cosa si subisce all’autorità, in quanto il mobbing è un reato penale, poiché colpisce la serenità psico-fisica della persona.