Turismo, la chiave per un nuovo inizio in Sicilia

Turismo, la chiave per un nuovo inizio in Sicilia

PALERMO – Che la Sicilia sia una terra piena di bellezze naturali e architettoniche e che il turismo sia, nonostante il periodo di crisi economica, uno dei suoi punti di forza non è certo una sorpresa.

Questa affermazione apparentemente banale trova sicuramente conferma negli ultimi dati sui flussi turistici diretti verso la nostra isola: secondo l’Istat, infatti, lo scorso anno la Sicilia è stata la regione italiana che ha registrato il maggiore aumento di presenze (+7,3% rispetto al 2016), battendo Basilicata (+6,5%), Piemonte (+6,3%) ed Emilia Romagna (+6%).

Secondo quanto rivelato nell’ultimo report sul movimento turistico in Italia (relativo al 2017), il trend positivo ha riguardato principalmente la clientela residente (+9,5%). Si tratta di un dato piuttosto interessante, che simboleggia una riconsiderazione, da parte della popolazione locale e nazionale, della Sicilia, delle sue ricchezze ambientali e artistiche, dei suoi prodotti culinari e artigianali (che da decenni sono celebri in tutto il mondo e rappresentano una risorsa incredibile per nuove tipologie di turismo) e anche dei suoi abitanti (lo testimoniano i complimenti pubblicati in un post su Facebook da un cittadino milanese nei confronti di Catania e della sua comunità, che ha spopolato sul web qualche mese fa).

La nostra terra continua ad essere meta ambita anche dagli stranieri: impossibile trovare un bar o una piazza nelle città principali dove non si possa ascoltare cittadini di altri Paesi parlare inglese, francese, tedesco, russo o qualsiasi altra lingua.

La forte presenza sia italiana sia straniera e la volontà dei turisti di esplorare i segreti nascosti del territorio isolano spingono i professionisti del settore a ricercare figure sempre più specializzate e abili nella gestione della clientela.

Competenze linguistiche, geografiche, storico-letterarie e informatiche, una buona base di economia e una personalità solare, dinamica e frizzante sono sicuramente elementi fondamentali di qualsiasi persona voglia approcciarsi al settore alberghiero e turistico.

Non basta più conoscere discretamente la lingua inglese ed essere gentili con la clientela, ma serve molto di più. Lo sanno bene gli studenti universitari che mostrano interesse per la loro terra d’origine e sperano di trovare nel turismo un prospero futuro lavorativo senza attraversare i confini isolani o nazionali per trovare impiego in città economicamente più stabili ma, alle volte, con meno punti di forza e potenzialità rispetto alla nostra terra.

I futuri professionisti siciliani approfittano di esperienze nelle grandi città italiane o all’estero per acquisire capacità nuove e apprendere metodi innovativi per gestire le attività turistiche nel migliore dei modi, nella speranza di riuscire a risollevare le sorti dell’isola più grande del Mediterraneo.

“Quando avrò conseguito la laurea, mi specializzerò nella gestione di imprese alberghiere o in una disciplina simile in ambito turistico in un’altra città o all’estero. Andrò via, ma in seguito tornerò in Sicilia. Questa terra è troppo bella e le sue risorse meritano di essere impiegate adeguatamente”, ha dichiarato Cristina, giovane studentessa di Lingue dell’Università degli Studi di Catania.

Affermazioni simili si sentono ogni giorno da centinaia, se non migliaia, di universitari che, al contrario di quanto si possa pensare, in realtà sono i maggiori sostenitori della Sicilia e hanno una grande voglia di lavorare per fare uscire l’isola dal tunnel oscuro della crisi economica. E il turismo, per molti di loro, risulta essere sicuramente tra i mezzi migliori per ottenere questo risultato.

Foto di Guy Rey-Bellet da Pixabay