CATANIA – Oggi, 25 novembre, è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita il 17 dicembre del 1999 dall’assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’obiettivo della ricorrenza è quello di sensibilizzare, informare e parlare di questa piaga che coinvolge tutte le nazioni del mondo.
Nel generale collettivo quando si parla di violenze si pensa a quella fisica, legata a schiaffi, calci, coltellate, ma non si pensa alla violenza sessuale o a quella psicologica. In Italia, una donna su 3 subisce o ha subito una violenza. Proprio l’anno scorso in Sicilia vi sono stati 7 femminicidi e, secondo i dati statistici, 4 donne su 5 non denuncia l’abuso.
“All’inizio il fidanzamento con colui che pensavo fosse l’amore della mia vita era perfetto. Uscivamo, chiacchieravamo e lui mi riempiva di attenzioni. Poi, siamo andati a vivere insieme e lì ho notato i primi cambiamenti”, racconta Maria (nome di fantasia per la privacy), scossa dalla sua drammatica esperienza.
Poi, prosegue: “Tornava a casa sempre più irrequieto e mi rimproverava per qualsiasi cosa facessi, per come fossi vestita o per come avessi cucinato. Mi diceva che senza di lui non valevo niente e che era inutile che cercassi lavoro, tanto non mi avrebbero preso”.
“Poi, gli insulti si sono fatti sempre più pesanti e, così, decisi di lasciarlo. Lui tornò e mi chiese scusa dicendomi di essere cambiato e che si trattava solo di stress e della precarietà del lavoro e io lo perdonai. Qualche settimana dopo ripresero gli insulti e le minacce e, un giorno, durante una sua sfuriata, allungò le mani. Lì capii che avrei dovuto lasciarlo e, così, feci“.
Un attimo di riflessione e di spazio per riprendersi e Maria continua: “La mia è una storia andata a lieto fine, ma sono molte le ragazze che, pensando di fare del male ai loro ‘fidanzati’ rimangono nell’ombra. Denunciate e fatelo subito“. Proprio secondo i dati statistici nazionali, nel 38% dei casi di omicidi di donne, il responsabile è il partner.
La data della commemorazione non è stata scelta a caso: infatti, il 25 novembre del 1960 vennero uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana. È una data importante, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che le violenze devono essere sempre denunciate, anche quando non si è direttamente interessati.