Erano il terrore dei commercianti della zona: pizzo, pestaggi e minacce nel Catanese – FOTO e NOMI

Erano il terrore dei commercianti della zona: pizzo, pestaggi e minacce nel Catanese – FOTO e NOMI

CATANIA – Operazione questa mattina dei militari del Comando Provinciale di Catania, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 17 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, per i reati di estorsione, furto in abitazione, lesioni e riciclaggio dei proventi illeciti mediante intestazioni fittizie di depositi e conti correnti, aggravati dalla finalità dell’agevolazione dell’associazione mafiosa.

Il provvedimento ha raggiunto esponenti del clan mafioso “Laudani – Mussi i ficurinia”, operante nel territorio di Giarre e comuni limitrofi.

A finire in manette:

  • Emmanuel Bannò, 22enne, nato a Catania;
  • Roberto Bonaccorsi, 53enne, nato a Giarre;
  • Sharon Francesca Contarino, 26enne, nata a Taormina;
  • Filippo Giuseppe Del Popolo Chiappazzo, 23enne, nato a Catania;
  • Rosario Pietro Forzisi, 22enne, nato a Taormina;
  • Salvatore Greco, 46enne, nato ad Acireale;
  • Davide Indelicato, 38enne, nato ad Acireale;
  • Alessandro Liotta, 42enne, nato a Catania;
  • Carmelo Mauro, 21enne, nato a Giarre;
  • Francesco Messina, 51enne, nato a Giarre;
  • Giuseppe Musumeci, 31enne, nato ad Acireale;
  • Vincenzo Musumeci, 43enne, nato a Giarre;
  • Salvatore Nicotra, 61enne, nato a Giarre;
  • Giovanni Marco Oliveri, 24enne, nato a Giarre;
  • Massimo Pagano, 41enne, nato a Giarre;
  • Leonardo Patanè, 65enne, nato a Calatabiano;
  • Valeria Vaccaro, 37enne, nata a Giarre;

Le attività hanno ricevuto una grande spinta dalle dichiarazioni di più collaboratori di giustizia, utili per delineare l’organigramma e le attività dell’organizzazione, al vertice della quale vi è Alessandro Liotta. Particolarmente sprezzante e spregiudicato è risultato essere il metodo adottato per taglieggiare gli esercenti, soprattutto a danno delle attività appena aperte.

In alcuni casi i titolari che si rifiutavano o pagavano in ritardo venivano sottoposti a pestaggi o gravi intimidazioni con bottiglie contenenti liquido infiammabile.