PIAZZA ARMERINA – Nella giornata di venerdì 9 novembre, la Polizia di Stato, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa – coordinata brillantemente dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna – nelle persone del procuratore Massimo Palmeri e del sostituto procuratore Domenico Cattano – ha proceduto ad arrestare due soggetti di nazionalità romena, oltre a sottoporre all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria una donna, anche lei romena, in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare.
Tutti risultano indagati a vario titolo per reati contro il patrimonio e, in particolare, per aver sottratto e utilizzato indebitamente delle carte di pagamento a un anziano signore – che accudivano come badanti – derubandolo di oltre 14.000 euro. Due di loro, un uomo e una donna, coniugi, sono stati condannati per la ricettazione di un anello in oro e brillanti di ingente valore di una nota casa di preziosi, oltre a un paio di orecchini in oro.
L’attività investigativa, corroborata anche da attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, trae origine dall’indagine avviata nel mese di dicembre 2017 a carico di Miklos Laszlo, diretta dalla Procura della Repubblica di Enna, per porre fine a una serie di reati predatori che, a far data dal mese di novembre 2017, stava interessando il territorio del comune di Piazza Armerina (En), anche con gravissime quanto inconsuete rapine in abitazioni, consumate in pregiudizio di persone anziane e quindi molto vulnerabili.
I reati venivano commessi da un gruppo di soggetti, tutti di nazionalità romena, collegati tra loro da rapporti di amicizia e/o di parentela, dediti al compimento di reati contro il patrimonio, dai quali gli stessi traevano la propria esclusiva o principale fonte di sostentamento.
Successivamente all’avvio delle attività tecniche autorizzate dalla Procura della Repubblica di Enna, nella giornata del 3 gennaio 2018, si apprendeva dall’intercettazione di alcune conversazioni tra presenti che il cittadino romeno, unitamente ai complici interlocutori Vasile Ghidu e Teodor Natanael Nica, si stavano attivando per consumare una grave azione criminosa in danno di un’anziana signora, nella sua abitazione ubicata in agro di Piazza Armerina.
Pertanto, si interveniva con personale dipendente traendo in arresto i predetti nella flagranza dei reato di tentata rapina e furto consumato.
Le indagini proseguivano nell’ambito del medesimo procedimento penale allo scopo di raccogliere elementi probatori in ordine ad altri episodi delittuosi di cui erano indiziati i tre soggetti, come furti in abitazione e rapine commesse nei mesi precedenti nel centro armerino e allo scopo di recuperare almeno parte della refurtiva. Tale attività culminava con una corposa comunicazione di notizia di reato, cui seguiva, nell’ottobre 2018, la notifica dell’avviso di conclusione indagini a carico di Miklos Laszlo, e Vasile Ghidu, ritenuti responsabili di numerosi reati predatori, commessi nel territorio di Piazza Armerina nel corso del 2017, fra cui una precedente violenta rapina agli stessi coniugi oggetto della rapina sventata, messa in atto la sera del 30 novembre 2017.
Lo sviluppo delle indagini, anche tecniche, proseguite nei confronti di altri soggetti, prevalentemente di cittadinanza romena, consentiva di acquisire importanti elementi in ordine alla commissione di altri reati contro il patrimonio e la persona, direttamente e/o indirettamente riconducibili alla “banda” cui erano organici gli indagati Miklos Laszlo, Vasile Ghidu e Teodor Natanael Nica, già arrestati. Detta attività proseguiva nell’ambito di un nuovo procedimento penale, anch’esso coordinato dalla Procura della Repubblica di Enna.
In particolare, sfruttando la fonte informativa del social network Facebook, veniva appurato che Miklos Laszlo, fra le sue innumerevoli amicizie, annoverava quella con il pluripregiudicato Pavel Bogdan Surugiu.
Pavel Bogdan Surugiu, 31 anni
Focalizzando ogni utile informazione che derivava da altre attività investigative in atto attinenti il contrasto ai reati predatori, emergeva il fatto che, proprio il citato Surugiu, veniva identificato quale uno dei “potenziali” autori del furto pluriaggravato consumato nel mese di agosto del 2016 a Piazza Armerina ai danni di due coniugi in occasione del quale venivano rubati gioielli in oro e pietre preziose per un valore di circa 25.000 euro, di cui si dirà appresso.
Ancora, al fine di delineare al meglio il gruppo di persone sospettate della consumazione di reati contro il patrimonio, le frequentazioni di Surugiu consentivano di verificare che il predetto “orbitava” in un contesto riconducibile ad alcuni suoi connazionali, quest’ultimi noti alle Forze dell’Ordine per averli fermati, negli anni scorsi, in flagranza di reato, e di averli deferiti in stato di libertà, per estorsione, sfruttamento della prostituzione, ricettazione e altro.
In tale ambito emergeva in particolare Silviu Iulian Hanghiuc (cognato del predetto Surugiu). Avviate le prime intercettazioni telefoniche nei confronti del predetto, si appurava che quest’ultimo manteneva contatti con il cognato e già in tale fase si apprendeva che quest’ultimo, unitamente alla propria moglie A. M. R., di fatto viveva in un’abitazione di persone anziane residenti a Piazza Armerina, entrambi in qualità di badanti.
Silviu Iulian Hanghiuc, 27 anni
In relazione agli episodi delittuosi menzionati, si premette che le indagini hanno permesso di accertare che il Pavel Bogdan Surugiu e la moglie A. M. R. prestavano assistenza domiciliare nei confronti di un anziano, ultraottantenne, 85 anni, dove entrambi peraltro abitavano stabilmente. Avendo avuto la disponibilità dell’abitazione in ragione dell’attività lavorativa svolta, il Surugiu, con la certa complicità della moglie e dell’Hanghiuc, si è impossessato delle carte bancomat appartenenti al citato anziano, relative ai conti correnti accesi presso le filiali di alcune banche in Piazza Armerina. In particolare, dal conto corrente acceso su uno dei due istituti bancari, in più occasioni i correi hanno prelevato illecitamente somme di denaro comprese tra poche centinaia di euro per volta e prelievi unitari di 1.500 euro, per un totale di 14.650 euro.
Avendo intuito che erano in corso di consumazione le citate azioni delittuose, si ricostruiva che gli indagati Silviu Iulian Hanghiuc e Pavel Bogdan Surugiu, impossessatisi della carta bancomat appartenente all’anziano (cui l’attività di assistenza era stata prestata dal mese di agosto del 2017 al mese di febbraio del 2018, rimpiazzati da una familiare convivente del predetto Hanghiuc), avevano tentato di prelevare una somma di danaro da uno sportello bancomat in Piazza Armerina.
Definitiva conferma delle responsabilità penali ascrivibili al Pavel Bogdan Surugiu venivano acquisite agli atti tramite la visione e l’acquisizione delle immagini estrapolate dall’impianto di video-sorveglianza collocato presso una banca.
Nel febbraio 2018, venivano eseguite alcune perquisizioni locali a carico degli indagati, e nel corso della perquisizione a carico di Pavel Bogdan Surugiu e della di lui moglie A. M. R. venivano sequestrati degli oggetti in oro, due dei quali riconducibili a un furto in abitazione consumato in Piazza Armerina nell’estate del 2016, in pregiudizio di due coniugi.
Il marito di tale coppia, infatti, nel mese di agosto 2016 aveva formalizzato presso il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina una denuncia di furto di diversi preziosi, tra cui “un anello in oro bianco con riporti in oro giallo, recante una pietra incastonata tipo brillante, riportante all’interno e nella parte circolare la scritta di un noto marchio di preziosi, nonché la caratura di 0,33 del valore di alcune migliaia di euro, prezioso che la citata parte offesa aveva regalato alla moglie in occasione dell’anniversario del loro matrimonio.
Lo stesso, fra l’altro, nel successivo dicembre 2017, integrava la denuncia riferendo che, mentre si trovava in coda alle casse del supermercato, osservando una giovane donna che gli era davanti, notava che la stessa indossava un anello le cui caratteristiche gli apparivano del tutto perfettamente corrispondenti al gioiello, appartenente alla moglie, fatto oggetto di furto l’anno precedente.
Resosi conto che potesse trattarsi dell’anello appartenente alla moglie, lo stesso si attivava per assumere delle informazioni sulla donna, apprendendo che la stessa era di nazionalità romena, residente a Piazza Armerina e coniugata con tale Pavel Bogdan. Il denunciante riusciva quindi a rintracciare il profilo della donna sul noto social network Facebook, dove, peraltro, aveva pubblicato diverse sue fotografie che la immortalavano anche in occasione del suo matrimonio in compagnia del marito (entrambi successivamente identificati negli odierni indagati). In quelle fotografie, che ritraevano la donna indossare gioielli, la persona offesa riconosceva proprio quell’anello che 20 anni prima aveva regalato alla propria moglie.
Ebbene, nel corso della perquisizione locale dello scorso febbraio, si procedeva al sequestro di detto anello con pietra tipo “brillante”, nonché di altri oggetti preziosi, tra cui un paio di orecchini da donna di forma circolare in oro giallo, che, nelle foto pubblicate su Facebook, erano indossati dalla piccola figlia dei citati coniugi Surugiu indagati. Esperiti i dovuti accertamenti, si appurava che l’anello e gli orecchini trovati nella disponibilità dei coniugi Surugiu erano proprio i preziosi sottratti alla coppia di coniugi che ne aveva denunciato il furto.
Sotto le direttive del Magistrato che ha coordinato l’indagine, i poliziotti esperivano l’attività parallelamente supportata anche da riscontri emersi dall’attività di intercettazione telefonica.
Il pubblico ministero titolare delle indagini, valutati gli esiti dell’attività investigativa, avanzava al giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Enna richiesta di Ordinanza applicativa della custodia cautelare, che veniva accolta, con conseguente emissione di misure cautelari a carico dei sottonotati soggetti, tutti dimoranti a Piazza Armerina:
Custodia cautelare in carcere:
- Silviu Iulian Hanghiuc, 27 anni
- Pavel Bogdan Surugiu, 31 anni
Obbligo di Presentazione alla Polizia Giudiziaria:
- A. M. R., nazionalità romena, 22 anni