Sciopero e dissidi in casa Ast, tuona il presidente: “Manifestazione illegittima”

Sciopero e dissidi in casa Ast, tuona il presidente: “Manifestazione illegittima”

PALERMO – Una richiesta illegittima e uno sciopero che, quindi, assumerebbe connotati fuori regolamento, contro legge e senza alcuna autorizzazione. Il prossimo 8 novembre, i sindacati Cgil, Ugl, Cisl e Uil erano pronti a scendere con il piede di guerra contro l’Azienda Siciliana Trasporti.

Tuttavia, la loro decisione è stata stroncata dalla sentenza della Commissione di garanzia di Roma, che ha dichiarato la proclamazione della manifestazione non in linea con la legge 146 del 1990 e con il codice di regolamentazione.

La comunicazione della protesta era stata resa nota all’azienda lo scorso 22 ottobre. Alla base dei dissidi con l’azienda ci sarebbero stati il mancato acquisto degli autobus per i servizi invernali, il mancato riconoscimento di alcuni premi ai dipendenti, il mancato pagamento dell’Irpef e la mancata comunicazione delle modifiche ai turni.

A questi, poi, anche altri aspetti sono stati criticati all’Ast. Accuse, però, in buona parte non riconosciute dalla società: “Avevamo già fato notare – tuona il presidente dell’Ast, Gaetano Tafuriche le questioni avanzate fossero inesistenti e che, soprattutto, mancassero alcuni requisiti tecnico-giuridici per poter proclamare lo stato di agitazione”.

Lo sciopero sarebbe dovuto durare 8 ore. Tuttavia, a questo punto, difficilmente potrà essere messo in atto: “Non credo che si possa procedere con una protesta a questo punto”, ha concluso Tafuri.